Stai consultando: 'Artisti Abruzzesi Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI', Vincenzo Bindi

   

Pagina (40/309)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (40/309)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 33 —
   rono coniale monete sotto i Re successivi; ma fino a che durò il travagliato governo di Renato, la Zecca Aquilana, con poche eccezioni, coniò monete di tipo peculiare agli Abruzzi: dopo i rovesci dell'Angioino, venuto il Regno nelle mani di Alfonso I, quella prerogativa cessò, e la zecca dovette per sempre uniformarsi al sistema della napoletana, quantunque onorata di non pochi privilegi da'Re di Napoli. La Zecca di Aquila , che ebbe più lunga durata di ogni altra Abruzzese, cessò del tutto sotto il regno di Luigi XII di Francia (1).
   Ariscola Silvestro, di Arischia, cittadino Aquilano, fiorito nel XV secolo, scultore insigne. Ne'manoscritti dell'Agnifili esiste un documento, cho ne fa certi della esistenza di questo artista (2). Egli studiò a Firenze, con la quale, come si é veduto, Aquila teneva stretti rapporti commerciali; e prova ne sii che iie'suoi verdi anni esegui nella facciata del Duomo di Orvieto il cosi detto gran diavolo, che sinora, insieme agli altri, fu stimato opera di Nicolò Pisano: lasciò scritto il Pico (ms) « Silvestro d'Ariscule dell'Aquila e Salvato scultori eccellentissimi ferno il portico di Castel Nuovo di Napoli, il diavolo d'Orvieto, opera meraculosa. Ferno oltre ciò il taberna-culodi S. Bernardino con bellissime statue, eia sepoltura di Beatrice Camponeschi, ed altre opere per Italia, degne di grande considerazione» Fu allievo di Donatello (3),il quale, come afferma il Cicogna-ra,lasciò in Aquila non poche opere, e tornato in patria, gii glorioso, vi condusse lavori egregi. Esegui nella Chiesa di S. Marciano un basso rilievo rappresentante la Vergine col Bambino sulle ginocchia, mirabile per sicurezza di contorni ed avvenenza di stile; e poco appresso scolpi nel mausoleo del Cardinale Amico Agnifili l'immagine di lui con altri bassi rilievi che rappresentano la Vergine, S. Massimo e S. Giorgio, ed alcuni candelabri di bellissimo lavorio, ed un'arca di pietra bianca, sostenuta da quattro zampe di leoni, con finissimi intagli, vaghi angioletti, foglie e festoni che s'intrec-
   (1) Belliui, De Mo.ietis Italiac, novissima dissertati'), Ferrara 1799.
   « De Monetis Italiae altera dissertatio, ivi 1767.
   V. pure i molti documenti pubblicati dal Miuieri Riccio ne'suoi studi storici su i Registri c sulle pergamene dell'Archivio Angioino.
   (2) Laos ini Monumenti storici ed artistici della Città di Aquila, ivi 1845. pag. IStj.
   (3) Cicugnara, Storia della Scoltura, tum. I, pag. 203.
   Bisni — Artisti Abruzzesi. 3