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   di Viano di Nolaro de Vangelista della Genga sotto li 0 noe. 10 I I (1); le tre statue della Vergine, di S. Berardino e di S. Francesco, secondo il Vaddingo: ara maxima pidcherrimis staluis Silvestri Ariscolae celeberrimi sculploris (2); il sepolcro del nipote del Cardinale Agnifili, ed altre ancora. Ma suoi capolavori sono la tomba di Maria Pereyra ed il Mausoleo diS. Berardino. Ci piace descrivere questi duo insigni monumenti dell'arte Aquilana con le parole dol compianto MarcheseF. de Torres, che intorno ai medesiui lasciò una memoria manoscritta (3).
   « Nella Chiesa di S. Berardino, vicino l'aitar maggiore, sorge il « monumento di Maria Pereira, del sangue reale di Spagna, mo-« glie dell'aquilano Pietro Lolle Camponeschi, Conte di Molitorio, € ed ava materna di Paolo IV, per la sua figlia Vittoria, madre del « detto Pontefice, quale portò seco in casa Carafa la ricca Contea « di Montorio. Simil deposito, se non é migliore, non ò certa-« mente superato da quello di S. Berardino, a cui molto somiglia
   < per la ricchezza e squisitezza degl' intagli. La bella statua della « Contessa, giacente sull'urna, e vestita in costume di quei tempi, ha « molto di quella che riporta il Sig. Conte Cicognara nella tav. 48,
   * N° 7 del 2° tomo della sua Istoria. Non cede a questa in esecuzio-
   * ne e disegno l'altra statua della sua piccola figlia Beatrice, gia-« cento sotto l'urna, quale è sostenuta da quattro zampe di leoni: « siffatto monumento ha molto nell'architettura, e particolarmente
   * nell'urna, del mausoleo di Andrea Tartagni in Bologna. Ne esi-« stono però le seguen'i differenze: vi mancano affatto le sculture « nel timpano semicircolare del frontespizio, essendovi solo la pie-
   < tra marmorea rossa. Ne'pilastri, che sostengono il frontespizio, « sono applicate, in altrettante nicchie, due statue di virtù e quella
   (1) Agnifili, Opere rass. Tom. Il, pag. 170.
   (2) Luca Vaddingo. Ann- 1472 X. 15.
   (3) Ha per titolo — Memoria del Deposito di S. Bernardino nell' Aquilamandata al Conte Cicognara, pria che facesse la 2* Edizione in Prato della sua istoria della Scultura'—Lettera diretta dall'Aquila al Marchese D. Luigi de Torres in Roma del suo nipote Mse F. de Torres. Ci è stata, insieme ad altri documenti, gentilmente comunicata da quel cortese e coltissimo gentiluomo, il Marchese D. Giulio Dragonetti, che onora il patriziato Aquilano con l'ingegno e con la TÌrtù. Egli possiede 40 e più voi. di mss. dcll'Autiuori nella sua ricca biblioteca, de'quali documenti noi ci eiamo avvalsi uel presente lavoro. Rendiamo qui pubbliche grazie all'amico liberale ed egregio.