Stai consultando: 'Artisti Abruzzesi Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI', Vincenzo Bindi
Pagina (44/309) Pagina
Pagina (44/309)
Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
— 37 —
« di S. G. Battista, e S. Sebastiano di bel nudo, le quali sono ri-« petizione di quelle del Deposito di S. Berardino ».
« Il mausoleo di S. Berardino da Siena, eretto nell'Aquila dentro la gran Chiesa al medesimo Santo dedicata, riesce assai più ammirabile per l'intaglio degli ornati che per la scultura delle figure. Sulla fine del secolo XV, vale a dire poco prima di Michelangelo, che riportò la scultura all'apice dell'eccellenza, s'imitava pure l'antico, ma perchè allo studio del medesimo poco ben si congiunse 1' altro più importante della natura , riuscirono le statue spesso tozze, benché fossero condotte con la massima diligenza. Gli ornati al contrario si veggono perfettissimi, prima ancora di quel divino ingegno, poiché gli scarpelli avvezzi per lunga pezza al tritume del così detto gotico, bastava solamente vedere per poter imitare. A simil riga di scultori si appartengono quelli che intagliarono il mausoleo di S. Bernardino, de' quali nell'Aquila si hanno opere fin dal 1478. Sebbene i medesimi scultori abbiano servilmente imitato l'antico, tanto nel nudo delle figure, che nelle vestiture e nell'andamento delle pieghe, le statue peccano tutte del cennato difetto di essere alquanto tozze, ciò nonostante sieno eseguiteconlapiù grande esattezza, particolarmente nelle teste, che sono assai belle. Gli ornati disposti senza confusionei ancorché profusi, arrivano a tal perfezione, riguardo all'invenzione, scelta, esecuzione e disegno, che difficilmente vi si è giunto ne' tempi più felici consecutivi; e superano di gran lunga quelli del Sanso, vino e di Raffaello da Monte Lupo nel deposito di Giulio II in San Pietro in Vinculis, ove si ammira la famosa statua di Michelangelo. Ricavati tutti dall' antico, e precisamente da cosi detti grotteschi, consistono in fogliami, rosoni, festoni di fiori e di frutta ed animali di ogni specie, favolosi e reali, come grifi, arpie, sfingi, delfini ed altri pesci, cani, aquile, colombe e diversi altri uccelli, di ottimo gusto e squisita esecuzione. Vengono tramezzati da teste di angeli e di serafini, dragoni, piccoli messali, corone, pissidi, incensieri, navicole» calici, patene e dalla cifra del SS. Nome di Gesù inventata da San Berardino. Con tutto questo si vedono innestati altri ornamenti tolti dal gentilesimo, e li applicati solo perchè rinvenuti ne' grotteschi ; come sono i vasi alla cosi detta etrvsca, le patere, gli scudi, le cornucopie, i teschi di bue ed i candelabri di diverse specie, ne' piedi de' quali si vedono medaglioni con teste e figure intere ad uso di carnei; cose tutte che1 a quell'epoca, per solo difetto de' tempi, si applicavano senza discernimento anche ne'monumenti sacri ».