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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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« L'architettura del Deposito per la sua semplicità poco ci presenta di rimarchevole, non risultando che da' due soli ordini di pilastrini corintii binati con i rispettivi cornicioni, l'uno soprapposto all'altro, e poggiati sopra un piedistallo ben grande con base e cimasa. Vengono coverti da un mezzo cilindrt), con frontespizii semicircolari verso i prospetti principali che riguardano la Chiesa e la parte posteriore della cappella. Siffatta confermazione e finimento conferisce al Deposito l'aria di un'arca, motivo per cui da' nostri antichi si appellò Tabernacolo, ed è ad un dipresso come la Santa Casa di Loreto. Sarebbe desiderabile che si togliessero davanti la detta base, nelle due facciate principali, le mense di pietra assai rustica postevi per celebrare; e da sopra il menzionato frontespizio quei due auge-Ioni di stucco , che vi si aggiunsero dopo il famoso terremoto del 1703. Sulle prospettive laterali non ci si presentano che i suddetti ordini di pilastrini binati equidistanti, fra mezza ti unicamente da pietra marmorina rossa della stessa cava delle allre bianche, di cui è composto il deposito, e non inferiori a qualunque marmo statuario. Nelle principali poi, divise in ogni ordine da tre compartimenti formati dagl'intercolunnii tra i pilastri, di cui quel di mezzo è circa il triplo più ampio degli altri di fianco, si mirano le sculture, che ora saranno oggetto del nostro esame particolare ».
« Al grande compartimento di mezzo dell' ordine inferiore , nel prospetto riguardante la Chiesa, vi sta urt fìnestrone con graticcia, da dove si travede la cassa nella quale è riposto' il corpo di S. Be-rardino; e agli altri due più piccoli, di fianco al fìnestrone, dentro due nicchie poco profonde, le statue di S.Pietro e S Paolo, alle quali mancano le rispettive chiavi e spada, perchè rotte allorché precipitò sopra il deposito la tribuna della cappella nel connato terremoto del 1703. Fra i pilastri dell'ordine superiore, al compartimento più ampio, che corrisponde sopra il detto fìnestrone, si mira un bellissimo bassorilievo molto sporgente, nel quale è rappresentata la Vergine seduta col Bambino di tutto rilievo, diritto sopra le ginocchia, in atto di benedire Jacopo di Xotarnanne e S. Giovanni di Cape-strano, presentati alla Madonna da S. Berardino. La figura di quest'ultimo Santo, perchè già a quell'epoca canonizzato, ha il nimbo o diadema solito de' Santi, e sta ritto a destra della Vergine col SS. Nome di Gesù sopra una mano. Tra la Madonna e S. Berardino stesso si trova genuflessa quella supplichevole del Nolamanne, vestito