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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   € L'altro prospetto principale riguardante la parte posteriore della Cappella, è similissimoal già descritto, poiché nel compartimento maggiore dell'ordine inferiore, corrisponde al finestrone un altro fìnestrone di egual dimensione, e parimenti con graticcia , ed in un fianco ne' compartimenti minori dentro le rispettive nicchie, ci sono le statue di S. Francesco e di S Antonio di Padova, alle quali manca il Crocifisso, di cui si vede un avanzo, e tutto il ramo di gigli, infranto per lo stesso motivo del terremoto. Nel compartimento maggiore dell'ordine superiore soprapposto al finestrone, che corrisponde al gran bassorilievo descritto, ci è posta una lunga iscrizione; e nelle nicchie de' due compartimenti laterali e minori vi stanno collocate la statua di S. Sebastiano , tutta di bel nudo, e quella di Santa Caterina, vestita alla greca. La detta iscrizione, diunita alle altre quattro che sono nella base, si può leggere anche negli Annali del Vaddingo, tomo 14, anno 1472; nella grande opera de'Bollandisli al giorno 20 maggio; nelle opere di S. Bernardino pubblicate in Venezia nel 1591 da Pietro Ridoìfi Vescovo di Sinigallia; nelle istesse opere riprodotte in Parigi da Giovanni La Stage nel lG36,ed in Salvatore Massonio nella Vita del Santo, pubblicata dal suo figliuolo Berardino nell'anno 1614. Finalmente nel timpano del frontespizio semicircolare vi è un Salvatore morto, a mezza figura, tutto nudo, ed a simiglianza della pietà di Michelangelo » (1).
   Questo Mausoleo, che è senza dubbio il più bello e ricco monumento di scoltura di cui i nostri Abruzzi possano gloriarsi, viene anche, come si è detto, altamente lodato dal Cicognora, quantunque l'illustre scrittore con poca ragionevolezza affermi, che in esso la
   (I) L* egregio Marchese Giulio Dragonelti accompagnava con la seguente lettera l'importante Memoria dell'illustre Zio—Pregiatissimo Professore. Per mostrarle che nun ho dimenticati i suoi comandi, le fo tenere copia qui unita di una diffusa relazione intorno alle cose artistiche ed agli artisti della nostra Città , mandata circa 60 anni fa dal defunto mio zio, Marchese Ferdinando de Torres, Senatore del Regno, al celebre Conte Leopoldo Cicognara. Questi ne fece tesoro per illustrare il monumento di S. Berardino da Siena, come si può vedere riscontrando il Voi. 2. della sua Storia, ediz. di Prato 1823. Frugando tra le carte lasciate da quel mio illustre congiunto ho rinvenuto la relazione in discorso, e mi è parso che per la molteplice erudizione,sorretta da sana critica e da un senso estetico non comune, debba riuscirle di molta utilità nel lavoro che ha per le mani...
   Nel Mausoleo di S. Berardino si legge la seguente epigrafe, che ricorda il No-