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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 51 —
   Qucm Atriensem pictorem una cum loto rei Ionto Fiorentino suis temporibus in pingendi arte coeteros omnes excessisse fate-tur. Luca di Penne, che lo ricorda, insigne giureconsulto, fu scrittore contemporaneo, nativo della stessa Provincia, anzi della stessa Diocesi di Maestro Luca Atriano: poteva perciò ben conóscerne il nome e le opere. La sua autorità è dunque d'immenso interesse e di somma importanza. Il lavoro davvero egregio, il quale rivela uno stile originale, eccellente, anche direi più perfetto di quello che si ammira nelle opere lasciateci dal pittore fiorentino, fu eseguito tra il 1315 ed il 1325.
   Anche le pareti dell' Abside sono adorne di dipinti, il di cui soggetto è tolto dal vecchio e nuovo Testamento, da' fatti e dalle leggende della vita di Gesù e della Vergine, disposti nelle tre pareti in tante riquadrature. E lavoro certamente meno importanto, e posteriore a quello della volta; ma é pur esso pregevole, principalmente per la verità con cui vengono rappresentati i costumi del tempo, che tanto lume arrecano alla storia, e perchè l'artista dette prova di sapere tra i primi usare anche il paese, e disporre con una certa arte le varie figure di animali, come cani, cavalli, uccelli: anche le leggi della prospettiva lineare vi sono osservate, e vi è un tentativo, non interamente fallito, di prospettiva aerea e di lontani, i quali van man mano degradando con molta verosimiglianza. Ciascun dipinto porta ulia leggenda spiegativa in italiano, o meglio in dialetto atriano ; come — quando la Vergine Maria fece offerta allo Signore: la Vergine ha visitate (sic) Li-sabella eie. Alcune figure di Santi e di Dottori, con lunghi paludamenti, mitre e pastorali, dal maestoso aspetto, dal grave e pensoso volto, condotte parimenti a fresco sotto la volta dell'arco, che sostiene la prima parete dell'Abside di prospetto all'aitar maggiore, sono stupende.
   Se non che buona parte di queste pitture si trovavano in uno stato deplorevole: l'intonaco, distaccatosi dal muro, minacciava da un giorno all'altro totale rovina: ad impedirla, l'onorevole Ministro della Pubblica Istruzione , in seguito a vive premure del chiarissimo e benemerito mio maestro ed amico, Cav. G. Cherubini e del Capitolo, inviò in Atri un artista romano, il Missa-ghi. Questi, che è valente nell'arte difficilissima del restauro, ed ultimamente fu per alquanto tempo in Loreto per ripararvi alcuni