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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
dentro e fuori. Il calice aveva il piede formato a sei quadretti con ghirlanda di rose, ne'quali si vedevano scolpite tre figure, la Pietà, la Vergine Maria e S. Giovanni, tutte a rilievo, e tre smalti tondi divisi, uno con le armi di Aragona, il secondo con. quelle di Aragona e di Sicilia, e 1' ultimo con lo stemma Aragonese e quello del Regno di Napoli: la base, il tubo ed il pomo erano smaltati in membratura , i campi e le finestre in blù. La coppa del calice era situata dentro una rosa fatta a modo ili foglia di cavolo con 12 foglie di argento dorato, G grandi e 6 piccole. La patena anche lavorata in rilievo, rappresentava una rosa con uno smalto, in mezzo del quale veniva adombrato Dio Padre. Il calice e la patena insieme pesavano -ii once, delle quali per 20 once essendosi somministrato dal Re l'argento, venne calcolata la fusione e la manifattura alla ragione di tari quattro e grana 2 1,2 per oncia, e le rimanenti 18 once si valutarono a tari sette e grana dieci per oncia, compresovi anche l'argento somministrato dall'orefice (1).
Berardo di Cararnanico, scultore (secolo XII). Scolpi con grande maestria nella Chiesa di S. Tommaso di Cararnanico Cristo sedente in trono, che alza la mano destra per benedire, mentre con la sinistra sostiene il libro santo degli Evangeli, nel quale si vede scritto — diligite justum. Queste sculture , sommamente interessanti per la storia dell'arte, ti ricordano il fare classico, non abbandonato mai da'nostri artisti. Il nome del maestro Giacomo e l'eccellenza del lavoro vengono ricordati da questa epigrafe:
Anni* millenis centenis septuagenis (P. ?) Quatuor his junctis hic miserare sepultis.
Hoc opus egregium fecit sacrista Berardus,
Pro quo nemo preces sit XPO fundere tardus.
MCLXXX.
Bellini Vincenzo di Torricella de'Peliffni. Egregio maestro di musica, ed avo del celebre Vincenzo Bellini, il quale da lui apprese i primi rudimenti dell'arte, e le prime regole del pardi/tento e del contrappunto. Venne educato nel Conservatorio della Pietà dei Turchini, e fu allievo di Iommelli e di Piccinni. Null'altro sappiati) Minieri Ree io — Alcuni fatti della Vita di Alfonso I. d'Aragona ou- uel-'Archivio storico delle Prov. Napol. anno VI, fas. 2.