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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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treccia bionda, che oro l'orbito e perle era quel di a vederla; lovoro spirante grazie e gentilezza soavissima: venne acquistato, dopo vivissime premure, dal Marchese Ala-Ponzoni.
Molti altri quadri esegui il Bonolis: la Concezione per la Cappella privata de'Marchesi Tommasi, nella quale opera raffigurò la Vergine sotto le sembianze di fanciulla bellissima, circondata da viva luce, ed alcuni spiriti maligni volti in precipitosa fuga al solo comparire di Lei; le quattro dotine de'Poeti, di grandezza al naturale: S. Paolo; Solone nelV Areopago; Coriolano presso i Volaci; Caronte che traghetta le anime per la slige palude, ed una quantità di ritratti stupendi, nel quale genere di pittura si mostrò artista senza eguali. Rimangono anche oggi, monumento insigne del suo valore, il ritratto della Marchesa Tommasi di Napoli di tutta la persona; quelli delle Principesse greche Ipsilanti e Cantacuzena; del Principe G!iiga di Moltavia, di Miss Raffaeli, della Marchesa Filia-se, ne'quali, oltre la intera rassomiglianza degli originali, egli seppe ritrarre talmente l'anima, il carattere, gli affetti, da sembrar cosa viva; e forse verrà tempo in cui queste opere minori del Bonolis saranno apprezzate come veri monumenti di arte, ed occuperanno un posto distinto tra i migliori di cui mena vanto la pittura italiana.L'Omnibus che è il più antico giornale di Napoli, a'tempi del Bonolis autorevolissimo , illustrando il ritratto del Principe di Fondi, dal valente artista eseguito, cosi si esprime (N.° 45, 4 gennaio 1831): e un bel Incoro, e pare a noi faccia onore alla scuola italiana, di cui è allieco il signor Bonolis. La figura è cosi dipinta, che ogni parie viene all'occhio spontanea, e cosi slaccala pare dagli oggetti, che la circondano, che lu non dubiti di vedere un gentiluomo neiralto di riceverti nel suo fastoso gabinetto. Condusse pure in tela un altro gran quadro, destinato per l'altare maggiore della Cattedrale di Teramo. « L'argomento del nuovo lavoro, « cedo qui la parola a Giuseppe Sesto-Giannini , che fin dal 1855 « scrisse del nostro Bonolis alcuni pregevoli cenni biografici (1), « è S. Berardo,patrono di Teramo, che salva miracolosamente quella « città dalle armi del Duca Acquaviva, il quale nel 1520 voleva
yunsio breve cenno biografico ilei Bonolis scritto nel 1855 daG. Sesto-Giannini venne pubblicato, ma non ricordo in qual parie. Io l'ebbi >nm>oxrritto «la mia buona , bra»a e gemile mia allieva, Gemma Kr.issautlo, nipote dell'illustre artista Abruzzese.