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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   « assoggettarla al suo deminio. Vedesi nell' alto , di grandezza « naturale, il Santo in abiti pontificali, prostrato a'piedi dell'eterna « Vergine supplicarla per il suo diletto paese. La Donna del Cielo « si volge al Cristo fanciullo, che tiene fra le braccia, il quale con « un cenno imperioso del dito comanda a'suoi angeli di sgominare « l'oste del barone audace. Nel basso vedesi in piccole dimensioni « la minacciata citta, sulle cui mura appariscono, secondo la leg-« genda, due Augure gigantesche e soprannaturali, una bianca a « piedi, l'altra rossa a cavallo, le quali correndo rapidissimamente, « mettono lo sgomento negli assalitori e li volgono in disordinala « fuga. Unisce le due parti della composizione un angelo Iremeii-« do, che scende dal cielo come fulmine, brandendo una spada di « fuoco. Quali e quanti sieno i pregi di .questa pittura, ognuno può « da s'é argomentarlo, considerando l'indefesso studio dell'artista, « ed il suo continuo progredire verso l'eccellenza. Composizione, « disegno, colorito, condotta, tutto può dirsi perfetto in questo la-« voro: vi si lascia però a desiderare una maggiore robustezza « di l'are, quale il subbietto richiedeva. Ma pure, malgrado questa « mancauza, tale riusci l'opera, che Napoli non solo, ma Italia tutta « potrebbe gloriarsene. Con lodevole intendimento, il Bonolis volle « far dono di quella sua fatica alla cara sua patria, come documen-« to della memoria e della carità santissima che egli di essa nutri-« va. In compagnia di alcuni suoi alunni l'artista istesso portò la « tela a Teramo, dove egli nelle pubbliche feste di che l'onorarono, « e nella schietta manifestazione della gratitudine de'suoi concitta-« dilli, godette pienamente il meritato applauso ».
   L'ultimo lavoro al Bonolis venne commesso dal Re di Napoli, il quale volle che l'Artista, in una gran tela, rappresentasse la rinunzia che don Federigo di Aragona fece della corona Napoletana, che r Baroni congiurati contro di Alfonso gli offrivano; avvenimento illustrato, come si sa, dall'aureo libro di Camillo Porzio. Meditò lungamente il Bonolis l'arduo soggetto,e ne esegui poscia il bozzetto, che oggi si conserva presso gli eredi dell'artista. Ma il re. che prima a\'eva ordinalo che il dipinto venisse condotto in grandi proporzioni, lo volle in seguito a figure terzine; ciò che svogliò non-poco l'artista, che si vide costretto a chiudere in più stretti confini il suo vasto concepimento. Ad ogni modo,egli avrebbe fatta cosa degna dell'arte, se la morte inesorabile non avesse troncata cosi nobile