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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
« assoggettarla al suo deminio. Vedesi nell' alto , di grandezza « naturale, il Santo in abiti pontificali, prostrato a'piedi dell'eterna « Vergine supplicarla per il suo diletto paese. La Donna del Cielo « si volge al Cristo fanciullo, che tiene fra le braccia, il quale con « un cenno imperioso del dito comanda a'suoi angeli di sgominare « l'oste del barone audace. Nel basso vedesi in piccole dimensioni « la minacciata citta, sulle cui mura appariscono, secondo la leg-« genda, due Augure gigantesche e soprannaturali, una bianca a « piedi, l'altra rossa a cavallo, le quali correndo rapidissimamente, « mettono lo sgomento negli assalitori e li volgono in disordinala « fuga. Unisce le due parti della composizione un angelo Iremeii-« do, che scende dal cielo come fulmine, brandendo una spada di « fuoco. Quali e quanti sieno i pregi di .questa pittura, ognuno può « da s'é argomentarlo, considerando l'indefesso studio dell'artista, « ed il suo continuo progredire verso l'eccellenza. Composizione, « disegno, colorito, condotta, tutto può dirsi perfetto in questo la-« voro: vi si lascia però a desiderare una maggiore robustezza « di l'are, quale il subbietto richiedeva. Ma pure, malgrado questa « mancauza, tale riusci l'opera, che Napoli non solo, ma Italia tutta « potrebbe gloriarsene. Con lodevole intendimento, il Bonolis volle « far dono di quella sua fatica alla cara sua patria, come documen-« to della memoria e della carità santissima che egli di essa nutri-« va. In compagnia di alcuni suoi alunni l'artista istesso portò la « tela a Teramo, dove egli nelle pubbliche feste di che l'onorarono, « e nella schietta manifestazione della gratitudine de'suoi concitta-« dilli, godette pienamente il meritato applauso ». ![]() |