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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   od operosa esistenza. 11 quadro, non compiuto, si vede oggi nella Reggia di Caserta.
   Il Bonolis non fu solo valente artista, ma si mostrò altresi maestro e precettore unico, e nessuno seppe insegnare meglio di lui e produrre più eccellenti allievi: la scuola più che l'arte, fu il campo de'suoi principali trionfi. Tutta la sua vita egli trascorse meditando sul modo che i greci avevano tenuto per raggiungere tanta perfezione; e questo modo, ordinato a metodo, divenne la regola a cui informò tutto il suo insegnamento.Pazienle, costante, gentile sempre ed affettuoso con i suoi alunni, che lo veneravano come maestro, In amavano qual padre, la sua scuola, accreditatissima, venne frequentata da un gran numero di allievi, i quali, senza mai porre piede nella Reale Accademia, divennero Artisti celeberrimi: tra gli Abruzzesi primeggia Filippo Palizzi. Possiam dire essere il P>onolis molto simile a' Carracci, i quali ebbero maggiore gloria per i molteplici e valorosi giovani, che per i lavori eseguiti. Il nostro Abruzzese, come già un tempo Annibale ed Agostino, nell'insegnarc tenova conto della naturale inclinazione degli allievi, e puro coltivandone l'ingegno, lasciava libero ognuno nella via da seguire. E perciò dalla scuola dell'uno e degli altri uscirono tanti artisti sommi varii per indole, per carattere, per tendenze. Ed ecco perchè i principali Istituti di Napoli, il Collegio di S. Francesco, l'Educandato Regina Isabella Borbone, il Collegio de'Nobili, quello di Caravaggio, vollero avere il Bonolis per maestro di disegno, ufficio che adempì con sommo zelo ed amore.
   Mori immaturamente il 2 aprile 1851 dopo breve malattia di tifo, quando ancora avrebbe potuto rendere alla gioventù ed all' arte sorrigi segnalatissimi.
   Scrisse duo opuscoli, l'uno intorno alla riforma degli studi pittorici, che venne presentato alla Commissione istituita iu Napoli nel 1818 pel riordinamento delle scuole di Belle Arti: l'altro, venuto a luce dopo la sua morie, è un Imitalo dell' nrie pittorica, ove parla e ragiona con competenza tanto della parte tecnica, che dell'estetica dell'arto, e vi espone giusti pensieri con pura lingua e corretta elocuzione: quosti lavori saranno consultati sempre con profitto.
   Coucliiuderò col Giannini: H Bonolis, per la sua indole placida ed amabile, non ebbe la poesia degli orditi confetti e del rigoroso comporre, ma calse meravigliosamente a. trattare i s abbietti leg-