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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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in Vasto il suo testamento nel 1673. La Regina Elisabetta, moglie di Carlo d'Inghilterra, l'ebbe in sommo pregio.
Celio Giovan Battista. Visse in Aquila nel XVII secolo, ed appartenne alla scuola di Bedeschini il vecchio, o, come altri vogliono, di G. Battista Baglioni. E forse opera del suo pennello lo Sposalizio della Vergine nella chiesa di S. Pietro di Coppito, da alcuni critici attribuito al Bedeschini, e l'altro quadro rappresentante la Vergine, Santa Cecdia e S. Francesco nella Chiesa di S. Francesco di Paola. Crispomonle nell'opera citata (1) lasciò scritto: Giovanni Battista Celio è ancor lui buon pittore, e discepolo di Giulio Cesare Bedeschini: perchè e giovane spiritoso, e facilmente, se la vita l'accompagna, è per darsi onore.
Cervelli Giuseppe, di Poggio S. Vittorino, maestro di musica. Nacque addi 11 Febbrajo 1763, e fu anche egli allievo del Muzn Vi-gnola a Teramo ed a Campii, e poscia del Conservatorio di S. Onofrio in Napoli. Dopo studii assidui, divenne uno de'più distinti maestri di cappella de'suoi tempi, ed istruttore stimatissimo nella Capitale. Mori di emottisi, o come altri vogliono di crepacuore per non aver potuto vedere rappresentata nel Teatro S. Carlo un' opera da lui composta, che gli costava non poche fatiche e non piccoli sacrifizii.
Cesura Pompeo di Aquila. Appartenne ad onorata famiglia A-quilana, resasi illustre in patria per ingegno e per virtù. Giovanissimo si recò in Roma, ed in breve divenne uno dei più celebri e prediletti allievi di Raffaello d'Urbino. Fu anche scultore in legno valentissimo, e lasciò opere lodate da' contemporanei ed ammirate dai posteri. Per armonia di colorito, naturalezza di espressione, grazia, semplicità e magistero di pennello, eleganza e correzione di stile e felice composizione, davvero è a nessun altro secondo, ben meritevole di lode in quella età fortunatissima, nella quale le arti italiane, per opera di sovrani ingegni che la nobilitarono, toccarono il più alto grado di perfezione e di gloria. Il Lanzi dice di lui (2) : Pompeo dell'Aquila è pittore finito e di dolci tinte per relazione del P. Orlandi che ne vide ad Aquila molti dipinti, e spezialmente de' freschi condotti da gran maestro : a Roma in
(1) Lib. 3.
(2) Storia Pittorica, Voi. 2, pag. 315, ediz. Bassano 1809.