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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   vedono a' piedi del quadro nel famoso episodio dell'indemoniato. Del resto questi difetti, da attribuirsi a colpa più de' tempi che dell' artista, vengono nel Cesura largamente compensati da non pochi pregi.
   Tra le molte altre opere che egli condusse ricorderemo un bellissimo S. Sebastiano , egregiameute modellato in legno ; la Resurrezione e Cristo in mezzo agli Apostoli in S. Pietro di Cop-pito, stupenda dipintura ne* contorni, nel colorito, nelle movenze, nell'aria ed espressione delle tòste, e nell'esatta osservanza della prospettiva lineare ; il Noli me tangere, maltrattato dal tempo; la Deposizione dalla Croce, la Circoncisione in S. Domenico a fresco che oggi più non esiste, il Calvario in S. Apollonia, bella composizione per i volti femminili e per la somma correzione di disegno; un'altra Deposizione in S. Amico, molto deturpato dalla mano di-struggitrice del tempo, e più dall'incuria degli uomini; una Cro-cefissione, stupendo lavoro eseguito d'ordine del Magistrato Aquilano, e che venne poscia mandato in Ispagna. Dipinse nella Chiesa di S. Massimo la Flagellazione, nella Fraternità di S. Massimo la Pietà ad olio, che portava la data del 1565 (oggi più non esiste), (1) ed una Gloria, ove se si osservano difetti di chiaroscuro e di prospettiva, vi si ammirano però pregi di grazia e di colorito, nobiltà nelle forme e varietà nelle movenze delle teste; una Natività in S. Berardiuo commessagli da Lattanzio Ciampella per testamento nel 1565. Modellò altresì in legno una statua di S. Pietro Celestino, ammirata in Roma quando vi venne portata nell' anno santo (1600Ì, e un S. Rocco, per tacere di altri quadri, affreschi e statue che adornano principalmente le chiese di Aquila e di Roma.
   Dipinse ancora, insieme a'suoi discepoli, negli Archi di trionfo eretti in Aquila per onorare la venuta di Margherita d' Austria. Crediamo di far cosa grata a'nostri lettori pubblicando qui per la prima volta la descrizione di questi archi, come si legge nelle schede manoscritte di Monsignor Antinori, alla quale fonte originale gli scrittori Aquilani, e principalmente il benemerito Leo-sini, attinsero. (2).
   « Margherita d'Austria, già venuta agli stati che possedeva in
   (1) Istrumento di Notar Giov. Porzio, 5 Febbraio 1565, ap. Ant. ras.
   (2) Antiuori schede mss. che si conservano iu casa del Marchese G. Drago-netti.