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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
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maestri, nell'età di otto anni appena, suonava all'improvviso sul clavincembalo, e divinamente cantava. Allo studio della musica, congiunse quello della poesia e della lingua latina; e fanciulletta ancora, ili varie Accademie, alla presenza di distinti professori di musica e di S. A. R. D. Carlo Odoardo Barone du Classe, esegui concerti difficilissimi sul clavincembalo, con violini obbligati, e violoncello suonato dallo stesso Principe, trasportando francamente e con prontezza le chiavi in tutti i toni. Studiò il contrappunto, e detto alla luce varie composizioni vocali ed istrumentali, tra le quali ricorderemo sci suonate dedicate al Barone du Classe; l'O-ratorio-Daniele alla fossa de' leoni, l'Isola disabitata del Meta-stasio, ed altre molte, che ottennero un gran successo, e mostrano perfetta e profonda conoscenza della scienza musicale, genio ispirato nelle sinfonie e melodie dolcissime. Fu cosi destra nella composizione, che in due sole ore componeva qualunque pezzo o cantata a contrappunto di fuga a quattro voci sopra soggetti di canto fermo scelti a sorte da un antifonario. Suonava all'improvviso, ed alla presenza d'insigni professori , qualsiasi opera più difficile, italiana o tedesca. Nel di 28 novembre 1778, non aveva che 19 anni, sostenne un pubblico esame, alla presenza di tutto le congregazioni musicali, componendo in un'ora una fuga a quattro voci, sopra di un'antifona scelta a sorte nell'antifonario. Per talo esame venne aggregata all'Accademia de' Forti, e poco appresso, 13 ottobre 1779, all'Accademia de' Filarmonici di Bologna. Dedicò opere al Gran Duca di Toscana, alla Regina Maria Carolina, alla Regina di Portogallo, e ad altri potenti ed illustri personaggi, che l'ebbero carissima, e le furono larghi di cospicui doni, di lodi e ch'incoraggiamenti. Il Metastasio la ringraziò più volte delle sublimi musiche adattate .i'suoì Melodrammi. In lode di lei fu stampato a Roma (tip. Cannetta) nel 1780 un libro, che contiene j-oesie latine ed italiane ed il suo ritratto.
ccorese, di Castelli ? figulo. S' ignora il nome di questo artista, nome che io ho trovato in alcune memorie ms. del compianto ò benemerito de Minicis. Da esse conosco essersi il Coccorese mostrato in più opere figulo valentissimo, e principalmente nel dipingere soggetti mitologici, con frutta e fiori sulla bordatura. Visse sulla fino dal XVII e su i principii del secolo XVIII. È ignoto h tutti gli scrittori della cer-amica Abruzzese. Non vogliamo però