Stai consultando: 'Artisti Abruzzesi Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI', Vincenzo Bindi
Pagina (113/309) Pagina
Pagina (113/309)
Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300
— 106 -
Trovo negli Scrittori patrii che la famiglia Quatrara fu tra le nobilissime di Sulmona (1).
De Ostraco Giacomo di Chieli? Scolpi la bella porta della Chiesa di S. Domenico di Chieti nell'anno 1367 per ordine di Napoleone degli Orsini Conte di Manoppello. Il nome dell'artista e l'opera egregia ci vengono ricordati dalla seguente iscrizione:
Anno Domini MCCCLXVIL V. Indiction. Hoc opus hujus quartae partis claustri fieri fecit Magnifici (cus) Vir Dominus Neapolio de Ursinis Comes Mannppelli
tempore Provincialatus patria Filippi (sic) a Theate sacrae theologiae Professoris
per manus Magistri Jacobi DE OSTEACO.
Il Nicolini, il Ravizza, lo Schultz e D. Salazaro riportano questa epigrafe, ma con qualche variante. Il Ravizza, e non so con quanta esattezza, in luogo di de Ostraco, legge de Lauro.
De Rocco Salvatore di Picenella. Fu buon Pittore: studiò disogno a Roma, e viaggiò poscia nelle varie città d'Italia per perfezionarsi nell'arte sua, ed ammirare i capilavori degli antichi maestri. Mori in Aquila nel 1836.Alcuni suoi dipinti si vedono nella Cappella di S. Silvestro, in S. Antonio Abate, in S. Emidio ed altrove. Trattò anche la pittura a fresco con alquanta maestria.
De Simone Bernardino di Solmona. Argentiere e cesellatore di molto valore, che visse verso la metà del passato secolo. Cesellò, tra le altre opere, una grande Croce processionale per il Capitolo di S. Panfilo, ed il reliquiario di S. Giovanni Nepomuceuo.
De Stefano Pietro, Aquilano, valentissimo scultore. L'esistenza di questo patrio artista è stata messa in dubbio dagli scrittori Aquilani; ma YAntinori nelle sue schede mss. riporta un istrumento, che ricorda il nome di lui. Esso è il seguente: Instrum. N. Martin. Mozzin-11 Januar. 1557, ap. Rit.Mem. Aquil. pag. 2313: vi si dice che nel 1557 Matteo di Pietro di Calvocchi di Lucoli fece lavorare un altare di pietra dallo scultore Pietro dell'Aquila per una sua cappella in
(I) V. Ciarlante, Memorie isteriche dei Sannio, V. II.
De Matteis, Storia Peligna, libro 3. cap. 3. di Pibtro, op. ciU