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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — innalzato l'arte musicale e la scuola Napoletana al più alto grado di splendore. Compiuti accuratamente i suoi studii, venne nominato maestro di contrappunto e di composizione nel Conservatorio della Pietà de' Turchini, ufficio che esercitò con somma lode per più di mezzo secolo. Su i principii stabiliti dallo Scarlatti e dal Durante, egli fondò una scuola di contrappunto, con un metodo d' insegnamento tutto suo, chiaro e semplice, trattando, come scrissero il Vil-larosa ed il benemerito F. Florimo nella sua storia de' Conserva-torii Napoletani, l'arte con somma purezza, e facendo cantare con eleganza tutte le parti. Niuno declassici maestri della scuola Napoletana aveva, prima di lui, concepita l'idea di presentare con metodo le regole sull'accompagnamento, e formare un corso completo di studii musicali, fissando le teorie generali sulle consonanze, sulla scala, sulla composizione, con l'accompagnamento nelle diverso posizioni, con le regole delle dissonanze e del modo come debbano pie-pararsi e risolversi. Scrisse perciò un' opera (1), davvero classica, la quale consiste in una compiuta raccolta di parti-menti, detti bassi numerati, cifrati, ossia armonia sonata, accuratamente svolti, graduati ed esposti in sei libri. Questo insigne lavoro del Fenaroli è adottato da tutti i maestri di Napoli, e principalmente da quelli che insegnano nel R. Collegio di S. Pietro a Majella, ed ha dato in ogni tempo risultati felicissimi.
   « Arricchito il patrimonio dell'arte musicale, cosi scrive il Florimo nell'opera citata, di si preziosa ed interessante collezione, l'uso e l'esercizio che di siffatte regole e partimenti essi facevano, era il migliore e più conducente metodo d'insegnamento in quel tempo per imparare l'accompagnamento, per sonare il basso numerato o non numerato, e rendersi per gradi padrone dell'armonia. Dapprima egli faceva semplicemente sonare i partimenti, e poi li faceva armonizzare a due, a tre e quattro parti, infine li arricchiva con tutte le possibili ed immaginabili considerazioni di cui essi erano suscettibili. Per elevare poi le cognizioni ed il gusto de'suoi allievi, dopo che ad essi aveva fatto con istudiata meditazione compire il corso del suo metodo, insegnava loro, come ultimo studio di perfeziona-
   • (1) É edita a Parigi per cura di E. Imbimbo- Se neeseguirouo moltissimi' edizioni nelle principali città di Europa. CUarron vi lece delle addizioni, scegliendo i par-timeuli più importanti.