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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Dal quadro precedente si rileva anzitutto, quantunque le osservazioni abbraccino per alcune stazioni pochi anni, come la media pluviometrica ili Teramo sia pili elevata di quella di Aquila, sebbene questa città, rinserrata Ira alti moliti, si trovi ad oltre UHI metri di maggiore altitudine.
   Tale minore precipita/ione nel versante meridionale del (ìrau Sasso è pure confermata dalle stazioni di .Manno e di l'enne. Dal quadro stesso emerge inoltre la differenza fra Teramo ed Isola del (Iran Sa    Osservando la posizione di queste varie stazioni, in relazione coli' orografia e più che altro colla vicinanza degli alti monti, sempre più evidente apparisce l'azione di questi nel provocare abbondanti precipitazioni. Infatti, Isola, direttamente sotto un grande ed elevatissimo ammasso montuoso e nella gola quasi delle maggiori vette ilei (ìrau Sa.--n, ha, .-ebbene posta a .-oli in. tlll di altitudine, una media pluviometrica di min. 12s:t, mentre l'enn, più alta, a in. 1Ò0 circa, ne ha soltanto mm. SUI. perchè più lontana e staccata dalla grande catena. Alanno poi, più lontano ancora, anzi quasi affatto indipendente dagli alti monti, e raramente lambito dai venti che hanno attraversato il Gran Sasso, raggiunge solamente inni. 710 ili media.
   Daslano questi pochi rilievi, che fanno seguito a quanto fu detto sullo stesso argomento nei precedenti volumi, per dimostrare in qual modo debba aumentare la media pluviometrica con l'avvicinarci al centro della catena che si esamina e quindi riteniamo di potere, senza altre spiegazioni, presentare le cifre che adottiamo per le zone di varia altitudine in cui sembra opporuno dividere il bacino del V'ornano, aggiungendo appena qualche chiarimento sul criterio che ci guida.
   Correndo gli assi dell'Appennino, dai monti Sibillini al Pescara, e delle sue catene secondarie, paralleli al litorale, e staccandosi ìndi normalmente a questo il sistema della Majella, che separa quasi in due il centro orientali; della penisola, mentre Ira l'Appennino stesso ed il mare sta la regione delle colline, che gradatamente si abbassa con l'avvicinarsi al lido, è chiaro che l'azione combinata del mare e degli alti monti si manifesterà con linee d'intensità pure parali-le (grossolanamente) al litorale, aumentando le precipitazioni con l'allontanarsi da questo e l'avvicinarsi a quelli.
   D'altra parte, trovandosi la valle del V'ornano, nel tratto a monte, anzi nella metà superiore, quasi parallela all'asse della catena del Grail Sasso e quindi alla linea litoranea e nella seconda metà ripiegando fortemente all'est, avrà le zone di diversa precipitazione alquanto irregolari, cioè trasversali al corso del fiume nel secondo tronco, quello che termina alla foce, e longitudinali nel tronco superiore, quello parallelo agli alti monti.
   In termini concreti però.si possono assegnare tre coofficienti medi di precipitazione: uno ili min. 800 per tutta la parte del burino compresa fra il mare, Montorio al Voinano, Tossicia e Castel Castagna; il secondo di mm. 1200, por la parte di vallata fra le origini e Molitorio, che non supera le quote di m. ItXKI a sinistra e in. 800 a destra, e per la regione sotto questa quota, da presso Isola lino a Tossicia; il terzo di min. 1700 ila applicarsi agli alti monti delle due sponde, al disopra delle quote predette, i quali rappresentano superfìcie limitatissima sulla sinistra del bacino, e molto vasta sulla destra, comprendendo tutta la catena ilei Gran Sasso, le cui vette hanno sicuramente una precipitazione media superiore a due metri.
   Non si indica la inedia generalo di tutto il bacino, perchè non rappresenterebbe un dato positivo, ma una semplice media aritmetica
   Altre considerazioni di indole diversa si potrebbero aggiungere, quello, cioè che suggerirebbe l'eccezionale siccità estiva del 1902, la quale, dal Tronto al Mar .Ionio, fu, pel versante adriatico, veramente straordinaria Di esse però parleremo distesamente nella parte del presente volume relativa al bacino del Tronto ed alquanto nel presente, quando calcoleremo le portate di massima magra.