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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO VII. Utilizzazione delle acque.
   Le acque del fiume Vomano e dei suoi influenti sono poco utilizzate nella parte montana, mentre nell'ultimo tronco dell'arteria principale vari canali d'irrigazione ed industriali derivano quasi tutta la portata di magra.
   In alto scarseggiano persino quei soliti molini, che in quasi tutti gli altri bacini attorno all'Appennino, tanto abbondano. La ragione però va ricercata nell'aspra topografia della regione, che fa emigrare d'inverno da quei pochi paesi sparsi alle falde dei monti le popolazioni, le quali ivi non troverebbero modo alcuno di esercitare la propria attività. Nè, per questa stessa ragione e per altre «-he non occorre iudicare, molto facile si presenta la futura piò intensa utilizzazione delle energie idrauliche, facendo un'eccezione pei tronchi ponti in più diretta vicinanza di qualche grande arteria stradale. Ciò ci costringe ad essere brevi nello svolgimento del presente capitolo per quanto si riferisce all'avvenire, ritenendo opportuno accennare solamente a quelle opere che alla facilità tecnica di esecuzione congiungano qualche probabilità d'esecuzione in relazione alle condizioni morali ed economiche della regione.
   Uso presente dell'acqua. — Cominciamo intanto con una rapida rassegna dei presenti usi dell'acqua, per riconoscere le energie tuttora disponibili.
   Opifici. — Cli opifici sparsi lungo il Vomano utilizzano parte soltanto della portata totale di esso, in qualunque stato si trovi, per cui è facile determinare la forza motrice che consumano, non essendo questa in diretto rapporto con la portata stessa, ma quasi costante. Di quelli posti sui suoi influenti, la maggior parte lavorano pure a distesa e perciò si trovano nelle condizioni dei precedenti; i rimanenti, in numero molto piccolo, usano le vasche da invaso o agiscono con intermittenze più o meno lunghe, in modo che difficilmente si può conoscere la forza effettiva della quale si avvalgono. Degli uni e degli altri daremo ora le notizie più esatte che si conoscono, avvertendo che la possibilità di qualche, errore sensibile rimane ristretta a pochi opifici del fosso del fucino e del fosso di Castiglione o di Tossina. Di quest'ultimo però non ci preoccupiamo, non avendo alcun avvenire possibile.
   Sull'arteria principale sono situati un opificio per luce elettrica, una sega idraulica e HO molini. a tre dei quali è annessa pure una gualchiera. Fra i molini sono compresi quelli animati dai canali Galvano e Giampietro, che non restituiscono più l'acqua al fiume. Sugli influenti funzionano solamente molini. Per dare un'idea più chiara della distribuzione lungo il corso e dell'importanza di tutti questi opifici, li riuniamo a gruppi nel seguente quadro, ove poniamo altre cifre che valgono a dimostrare la quantità dell'energia da essi consumata e quella ancora disponibile.