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   Giuliano va-Teramo e su qualche altro tronco esistente o da costruirsi, perchè di ciò sì sono occupate le Amministrazioni che sovriutendono a tali servizi pubblici.
   Diciamo, invece, che qualche linea tram viaria forse non sarebbe inopportuna, per collegare
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   col capoluogo di provincia vari importanti paesi. Più però lo sarebbe, dal lato dell'economia e della maggiore facilità di attuazione, l'impianto ili un regolare servizio di automobili ad accumulatori elettrici, che trovassero lungo le linee stazioni di rifornimento, sempre quando con uno dei vari sistemi di fili aerei non si semplificasse ancora il funzionamento di veicoli sulle strade senza rotaie. Né sarebbero da trascurare le comunicazioni fra le tre provincie, di Teramo, Aquila ed Ascoli Piceno, ora stentatamente fatte con le antiche vetture, o con lunghissimi percorsi su strade ferrate.
   Un acconcio servizio a trazione elettrica troverebbe Je energie in quattro fonti diverse, cioè nei bacini del Tavo, del Vomano, del Tronto e dell'Aterno, e attraverserebbe regioni più popolate, industrie, e produttive, che non la linea preappenninica, della quale parlammo studiando il bacino del Saline, con percorso quasi parallelo all'Appennino stesso.
   Alla facile locomozione dovrebbe però associarsi l'industria, altrimenti col semplice transito delle persone, molto limitato nei mesi invernali, non adeguato compenso troverebbero lo spese di impianto e di manutenzione.
   Queste industrie potrebbero essere alimentate dai prodotti locali, i quali forse non sono cosi scarsi quanto può credersi osservando le aspre montagne che cirrondano le alte vallate.
   La lavorazione delle lane, per esempio e la fabbricazione dei panni, con la materia prima delle numerose mandre che vanno su quei monti a passare l'estate; le segherie eia lavorazione del legno, sovvenute sul luogo dagli estesi circostanti boschi, ai quali più accurato ne verrebbe il buon governo ; ed altre simili intraprese che non sembrano di troppo difficile impianto, sarebbero sufficienti a creare un utile movimento con vantaggio per una discreta linea di comunicazioni interprovinciali.
   Forse persino la torbiera di Campotoslo troverebbe finalmente il mezzo di esitare il proprio combustibile, ora negletto.
   Questi pochi cenni sul futuro uso delle energie idrauliche del Vomano bastano a far prevedere quei molli altri modi di utilizzazione che si presenterebbero, se più facili l'ossero i mezzi di trasporto e più educate alle industrie divenissero le popolazioni di quelle vallale, ora dedile esclusivamente all'agricoltura.
   L'esempio del De Vincenzi molto avrebbe dovuto giovare, e l'orse altri imitatori di già avrebbe avuto, se ragioni speciali non frenassero ancora in gran palle dell'Italia quello slancio verso il progresso, che in altre parti fu in questi ultimi anni veramente prodigioso.
   Di tali ragioni la principale è la deficienza di capitali propri e la difficoltà di averli a quello condizioni di favore che l'agricoltura richiede, cioè ad un tasso minore di quello che offrono le industrie, nelle quali per l'allettamento di più pronti guadagni maggiormente si impiegano.