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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209
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Anzitutto occorre riconoscere quale sia stato l'anno più scarso di pioggie, non nelle singole stazioni pluviometriche, ma in tutta la zona degli alti monti posta Ira le valli ilei Sangro e del Tronto, queste comprese, ciò che sarebbe alquanto diflicile, mancando nella valle del Sangro i pluviometri, se alcuni di questi impiantati nei contigui bacini del Volturno e del Liri non dessero aiuto e se non si avesse avuto occasione di presenziare, può dirsi, l'andamento dì qualcuna fra le annate meno piovose di oltre un ventennio.
Prima però di procedere all'analisi delle osservazioni predette, è d'uopo far risultare la sensibile differenza nelle precipitazioni, in un medesimo periodo di tempo, fra le varie stazioni pluviometriche, che non sarebbe cosa straordinaria se si verificasse soltanto nell'estate, quando gli acquazzoni localizzati sono facili, ma che invece è degna di attenzione riscontrandosi in tutte le stagioni, preferibilmente nei mesi piii piovosi e con tale intensità da influire sul risultato finale di tutto l'anno.
Cosi, ad esempio, nel INDI, mentre sulla sinistra del Pescara si ebbe una grande scarsezza di precipitazioni, sulla destra, stando al pluviometro di Chieti, si avrebbe avuto un'annata ordinaria. E cosi puro mentre nella valle dell'A terno e del Pescara stesso, l'inverno 1898-99 fu relativamente asciutto, nella conca di Solinomi caddero pioggia abbondanti, sebbene non frequenti e lungo la costa adriatica, fra il Saline ed il Tronto, anche con frequenza.
Queste risultanze ed altre consimili per periodi di tempo più corti, che per brevità omettiamo, dimostrano come non sia possibile giungere a conclusioni generali per una estesa regione, ma convenga limitare il campo delle osservazioni. Però dai quadri predetti e da quanto risultò nello studio dei fiumi del versante tirreno dell'Appennino, emerse in modo evidente come nell'ultimo ventennio, l'anno più scarso di pioggie in tutta l'Italia centrale ed anco iu parte di quella meridionale, sia slato il 1894, sebbene il pluviometro di Chieti non Io abbia segnalato e quelli di Ascoli, Teramo, Alanno e Solmona ne abbiano indicati altri pili scarsi.
Ciò dimostrerebbe di già come tale anno, di molla siccità nel versante tirreno, perdesse man mano questo suo carattere andando verso l'Adriatico ; ma indicherebbe pure che se colà la relativa siccità perdurò molto nell'estate e nell'autunno, qui fu sensibile soltanto nell'estate, poiché nelle altre stagioni le pioggie non mancarono di frequenza, sebbene non cadessero in abbondanza.
Quindi, considerato nella sua azione sulle portate dei fiumi, l'anno stesso devrebbesi ritenere apportatore di forti magro nel bacino del Sangro o non in quelli del Saline, del Voinano e del Tronto, nei quali inoltre nell'estate non produsse siccità eccessiva che non fosse superata da quella di altre annate.
In questi tre bacini invece, ed anco in quello del Sangro, più del 1894 risultò di grande siccità il 1902, sebbene qualche altra annata abbia prodotto in alcune sorgenti magre maggiori.
Di queste annate prima diremo e poi di quella.
11 1901 fu, pel Voinano e pel Saline, poco propizio aH'alimentazioue delle sorgenti, perchè già scarse essendo state le. pioggie nel dicembre dell'anno precedente, più sensibile apparve la relativa scarsezza invernale e del principio della primavera, indicata nei primi quattro mesi da una media mensile iti 30 millimetri di pioggia, con forti e prolungati abbassamenti di temperatura.
Saltuariamente, oin una stagione o ili un'altra, pure gli anni 187fi, 1882, 1891, 1893, 1895, furono di siccità relativa. La loro azione rimase però ristretta tanto da non poterne calcolare gli effetti sui bacini non immediatamente prossimi.
Passando ora al 1902, clic è davvero l'anno dì maggiore siccità per le sorgenti e più ancora pei fiumi del versante adriatico, non tanto per la scarsezza totale delle precipitazioni, quanto per il tempo in cui queste mancarono, ne diremo le vicende rilevanti.
Scarsamente piovoso di già nell'inverno, a Teramo, a Solmona ed a Chieti, e poco meno che regolare nelle altre stazioni, non ebbe la primavera normale, segnando quasi ovunque pioggie inferiori alla media; vi furono bensì alcune nevi tardive che l'orse nocquero alle magre, ina in contrapposto le ultime pioggie primaverili, pure tardive, trovarono di già aride e calde le terre, atte cioè