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Carta Idrografica d'Italia
Sangro - Salino - Vomano - Tronto - Tordino e Vibrata
Ministero di Agricoltura Industria e Commercio
Tipografia Nazionale di G. Bertero & C., 1903, pagine 209

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   con quanto è avvenuto nei medesimi periodi di tempo nei prossimi bacini che abbiano sorgenti idrologicamente simili a quelle in esame.
   Pel bacino del Tronto avremmo dovuto attenerci a quest'ultimo metodo perchè, come già dicemmo vi mancano allatto gli idrometri ed il solo pluviometro che vi funziona, quello di Ascoli, non si presta a rivelare le condizioni meteoriche generali, mentre il sussidio dei bacini prossimi, nei quali vi sono pluviometri in funzione da qualche tempo, poteva essere efficace solo parzialmente. Infatti il Vomano ha un osservatorio a Teramo in comune col'l'ordino, sullo spartiacque : e l'Aterno-Pescara, che contorna la catena del Gran Sasso d'Italia, ha quelli di Chieti, di Solmona e di Aquila, coi quali, aggiungendovi quello di Macerata a nord, si t'orina una rete capace «li segnalare con discreta approssimazione l'andamento generale delle precipitazioni attorno al principale massiccio dell'Appennino centrale e per conseguenza anche attorno ai Monti Sibillini e nel basso bacino del Tronto, rimanendo incerto soltanto quello degli alti monti, mancando qualunque stazione di montagna.
   Avrebbesi potuto bensì per questa parte, con opportune considerazioni sull'azione delle pioggie cadute nei mesi estivi ed autunnali sopra la circolazione profonda e col rapporto fra le medie pluviometriche delle regioni in collina e di quelle in montagna, presentare qualche conclusione non ilei tutto astratta, ma sarebbero stati sempre apprezzamenti privi di qualsiasi valore assoluto.
   Con tuttock') però difficilmente si sarebbe potuto pervenire a risultati utili alle nostre ricerche, se qualche circostanza favorevole non si fosse offerta. K questa appunto intervenne con le vicende meteoriche, tutt'affatto eccezionali, del 1902. che permisero di giungere a conclusioni tanto precise da non potersi ottenere neppure se i mezzi diretti sopra indicati avessero abbondato e funzionato da molto tempo. Infatti nell'anno 1902 si svolse un così lungo periodo di siccità da rendere asciutti completamente i corsi d'acqua alimentati esclusivamente dalle pioggie e ila provocare magre fortissime in quelli nei quali si riversano sorgenti perenni.
   Su questa eccezionale siccità conviene pertanto intrattenerci per ponderarne gli effetti: anzi è opportuno estendere l'esame delle vicende meteoriche ad un tempo più lungo, cioè ai due anni occorsi nel presente studio, per dimostrare il valore delle conclusioni alle quali perverremo.
   L'anno 1901 fu relativamente scarso di precipitazioni nella primavera, ma ebbe frequenti ed anco dirotte pioggie nell'estate e nell'autunno. Quindi se poteva sembrare favorevole alla magra delle sorgenti, le quali specialmente con l'abbondanza delle nevi sui monti si impinguano, poco opportuno addirittura si dimostrò per le magre dei fiumi alimentati dalle acque colatizie. non avendo avuto le campagne tempo sufficiente per esaurirle.
   E siccome negli stati ordinari dell'arteria principale e ilei suoi maggiori influenti, prevalgono le acque piovane e quelle d'infiltrazione nell'alveo, che dalle altre non si possono separare, cosi detto anno si addimostrò contrario in generale alle magre. Aggiungiamo che neppure le sorgenti isolale ebbero condizioni propizie, perchè sebbene le pioggie estive poco concorrano ordinariamente al mantenimento della circolazione profonda, essendo nella maggior parte disperse dall'evaporazione, cionondimeno, quando sono abbondanti e frequenti, dopo inzuppate sufficientemente le terre, si comportano come quelle invernali. Per cui, essendo state abbondanti nel 1901, poterono avere in parte impedito il progresso della decrescenza delle acque sorgive. Giò dimostreremo fra breve, mettendo in presenza fra loro alcuni numeri relativi ai due anni che esaminiamo.
   Il 19112 si svolse in condizioni meteoriche quasi affatto opposte a quelle dell'anno precedente. Ebbe nevi tardive, tanto che nel giugno erano coperti luoghi ordinariamente liberi lin dall'aprile ma ebbe nell'estate una siccità eccezionale.
   Procedendo all'esame particolareggiato delle vicende del dello anno, desunte dai dati delle stazioni pluviometriche sopra nominate, rileviamo che i primi quattro mesi furono quasi normali, anzi