Stai consultando: 'Colledara - aggiuntovi: Da Colledara a Firenze', Fedele Romani

   

Pagina (76/336)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (76/336)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   leggiano le schiere dei suoi avversarli che si squagliano davanti a lui. Insieme col fumo spesso volano le bestemmie, compagne indivisibili della spavalderia; e, poiché son dirette contro Dio e i santi, gente, d'ordinario, superiore alle offese, hanno il vantaggio di mostrare una gran forza e un gran coraggio in chi le pronunzia, senza, d'altra parte, esporlo a un sicuro pericolo. Lo zaotto è quasi sempre innamorato ; e, spesso, la sua bollente energia, la sfoga, ahi purtroppo ! sulle spalle delia sua aposa (fidanzata), come caparra di quelle che poi le darà quando sarà sua moglie.
   Se era d'inverno e le strade erano fangose o ricoperte di neve, le persone più agiate, nonostante la breve distanza tra i villaggi e la chiesa, andavano a messa a cavallo. Le donne cavalcavano, non sedute, ma alla maniera degli uomini. È incredibile l'avversione che, dalle mie parti, avevano, e credo continuino ad avere, i cosiddetti signori, o galantuomini, per l'andare a piedi. E la prima cosa che un contadino faceva, appena si sentiva sufficientemente ricco, era di comprarsi una cavalcatura e di andar mostrando attorno sulla sella, a ogni piccola gita che dovesse fare, la bella pancia nascente. Una persona agiata a piedi destava sorpresa e pietà: o era diventato matto, o, poveretto, era stato obbligato dal bisogno a vendere il mulo o la giumenta. Anche il prete, fosse pure di famiglia molto povera, doveva, per mantenere il suo prestigio, andare a cavallo: e non era raro il caso di vedere un prete, giovane, bello e tondo, a cavallo a una bestia tirata per la cavezza dai fratello o dal vecchio padre.
   Noi di casa uscivamo tutti insieme per andare a messa, ma non prima d'esser chiamati dalla piccola squadra di parenti che venivano dall'altra frazione del vìllag-