di Costantinopoli ; ma quest' ultima, benché fosse qualche volta cavata dalla nicchia del suo altare e collocata in mezzo alla chiesa, non era mai portata in processione, perchč, nonostante che fosse Testita anch' essa di seta e di raso e coperta di collane, e portasse la corona d'argento, aTeTa il corpo, diceTano, tutto di pietra, e pesaTa troppo. Questa era una statua singolarmente miracolosa, ma piena di pauroso mistero e piuttosto brutta di tėso. E questa bruttezza accresceTa il suo prestigio.
Dicono che la paura abbia fatto 1 numi; č naturale, quindi, che, almeno per le popolazioni rozze, i numi pių accreditati siano i pių brutti e deformi, come quelli che fanno pių paura. Le popolazioni selragge, infatti, rappresentano i loro Dei, i quali spesso non sono altro che le anime degli antenati, d'una bruttezza inconcepibile e terrificante. I numi belli apparTero tardi nel mondo; e, nei luoghi doTe Tollero stabilirsi, ebbero a sostenere una lunga ed ostinata battaglia coi brutti. Finalmente i brutti furono Tinti, messi in catene e imprigionati nelle pių oscure regioni della terra, e si dette loro il nome di demonii. Ma i demonii non sono stati numi per nulla: essi troTano il modo di richiamare ogni tanto la bruttezza agli onori dell'incenso e degli altari. E furono appunto i demonii che infiammarono, un giorno, gli animi degli abitanti del Tillaggio chiamato il Petto. Questo villaggio, lontano da Colledara 4 o 5 chilometri, č posto sulle rive del Mavone ed č abitato da una gente strana, o, per Io meno, assai diversa da tutte le altre della regione. I pių vogliono che essa fosse in principio una banda di zingari, che lė si accamparono e poi finirono col costruirvi delle case e col rimanervi per sempre. Certo che, tanto per il tipo del viso, quanto per il modo di fare e per le abitudini essi hanno non poco dello zingaresco. Sono di carattere vio-