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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
loro educazione politica di sorta : nelle elezioni dànno il voto non al rappresentante della tale o della tal altra opinione, ma a don Luigi nostro, o a don Michele nostro; ossia, possibilmente, al candidato del proprio villaggio o del proprio comune ; e, se questo tal candidato non esiste, al candidato che promette cose più pazze e meno facili a conseguire. La politica non ci ha niente che fare: dicano quel che vogliono i giornali. A questo proposito, mi ricordo della comica consolazione dei giornali socialisti della Capitale, una volta che seppero la buona votazione riportata in alcuni villaggi che non nomino, da un candidato del loro partito. « Constatiamo, — dicevano, — con piacere i progressi che le nuove opinioni » ecc. ecc. Ma sapete il vero perchè della buona votazione? Il candidato era amico del medico condotto; e il medico era andato di porta in porta, chiedendo voti per il suo protetto e minacciando, in caso di malattia, di lasciar crepare solo come un cane chi si fosse ribellato. I voti vennero giù come la grandine: tanta era la paura in quei contadini di morir di morte naturale piuttosto che per mano del loro medico.
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