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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LO STUDENTE
   Sono ormai ventisette anni che esercito l'uffizio di maestro e che mi sento chiamare dai pił col titolo solenne di professore, piuttosto che col semplice nome datomi dai miei genitori o col semplice cognome. In questi lunghi ventisette anni, il governo, di cui io mi feci servo appena presa la laurea (altra parola grande per una cosa piccola), mi ha assegnato via via sette residenze diverse, dove son rimasto un tempo pił o meno lungo e dove sono andato quasi sempre contro ogni mia voglia. La pił lunga dimora l'ho fatta nell'ultima mia sede, ossia in Firenze, dove mi trovo gią da quasi quattordici anni. In questa cittą venni col pił vivo entusiasmo non soltanto per la sua magica e varia bellezza, maraviglia del mondo, e per la soavitą del suo nome che contribuisce a infonderle la vita e l'aspetto d'una leggiadra e seducente fanciulla, ma per i ricordi della mia prima giovinezza, avendo io compiuti a Pisa gli studii universitarii, e forse per una mia intima speciale disposizione a sentire e comprendere la casta misura, la linea e il colore di quest'arte e di queste ridenti e gloriose colline.
   Queste pagine era intensione dell'Autore di dedicarle alla memo ria di suo zio, 11 canonico Don Lino Romani.