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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
San Paolo. Essa distava circa un chilometro da Colledara. Ma per sua maggior comodità nei giorni feriali diceva messa in casa, e s'era fatto perciò costruire un armadio speciale che aprendolo sotto e sopra diveniva in pochi minuti un altare. Ma fin qui non c'era niente di male, anzi ci sarà stato molto di bene. Il male incominciava nella prescrizione dello zio che alla messa dovessi rispondere io che era il più piccolo; e io di rispondere alle messe non voleva saperne. Ogni anno imparavo o cercavo di imparare le risposte e ogni anno puntualmente me le dimenticavo. Appena si sapeva che Io zio sarebbe tornato, io dovevo riprendere un vecchio libretto e ri-prepararmi alle risposte. E mi si vedeva girare per casa con quel libretto borbottando e ripetendo tra me e me le risposte. Ma non avevo mai la pazienza d'imparare la risposta all' orate fratres che era la più lunga di tutte. Una volta mentre lo zio diceva messa, dovendo io fare appunto quella risposta mandai un lungo e sordo grugnito che finì con la parola sanctae, l'ultima della risposta e la sola che io sapeva. Avevo appena finito di rispondere tenendo il capo molto basso per meglio ingannare lo zio, ed ecco che mi sento piovere sul capo dalla voce terribile dello zio, l'una dopo l'altra, scandite e sillabate, le parole della risposta. Io non mossi collo nè piegai mia costa come se nulla succedesse ; e da quel giorno la risposta ali1 orate fratres divenne quella che io conoscevo meglio.
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