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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   l'importanza del loro insegnamento. La principal fonte di progresso la mente la trova in se stessa, e se non impara certe cose ne impara certe altre. Le cognizioni particolari tutte sono ugualmente utili e ugualmente inutili ; quello che più interessa si è che la mente si addestri con la riflessione e l'osservazione.
   Frugavo di qua e di là nei vecchi scaffali di casa con un impeto di curiosità che andava sempre crescendo. Trovai un giorno alcuni volumetti che attrassero in modo particolare la mia attenzione. Era il Marco Visconti di Tommaso Grossi diviso in quattro piccoli tomi. Non si può dire il godimento e l'interesse con cui lessi (e direi divorai, se la parola non mi fosse divenuta antipatica) quei piccoli volumi. Oggi quel libro è passato di moda e se tornassi a rileggerlo ancora una volta forse non piacerebbe neppure a me. Ma io quando lo lessi la prima volta avevo dodici anni e non sapevo nulla nè di romanticismo, nè di classicismo, sapevo appena qualche cosa di Rebecca e di Nabuccodonosor; e il libro mi piaceva solo per l'incanto che veniva dal libro stesso, che mentre soddisfaceva allora ai grandi era tutto inteso dalla prima parola all' ultima da me inesperto fanciullo. Ora io dico che chi sa mettere nell'opera sua questa forza affasci-natrice, derivi essa o dalla sincerità del sentimento o da altro, chi sa incatenare a sè contemporaneamente piccoli e grandi, gli artificiosi seguaci della moda e i semplici seguaci degl'impulsi spontanei dell'anima, non può non essere'un gran bravo artista: ma al Grossi ha recato danno il non aver saputo dare una o più opere di dottrina o di erudizione: perchè le opere d'arte si apprezzano, almeno da noi, assai di più quando si levano sulla base di opere credute più solide e gravi appunto perchè sono più noiose, e peso o pesante vuol dire appunto