! noioso. Forse il Manzoni, il Leopardi e il Carducci, ar-i listi, non avrebbero raggiunto una fama cosi generale e I profonda senza le loro opere di erudizione, di critica I e di filosofia. Parrebbe dovesse accadere il contrario, H eppure non è còsi: l'arte e specialmente l'arte facile e I spontanea sembra ai più frutto di una certa leggerezza p e vacuità di mente, e le cose difficili e rimpinzate del I pensiero degli altri sembrano più elevate e profonde e r finiscono col dare maggior credito alle altre opere uscite ,5 dalla stessa mente. Invece il pensiero difficile ed erudito , non è in fondo che il pensiero immaturo non arrivato I all'ultimo suo relativo grado di trasformazione e di assi-,: milazione.
, Alla mancanza di altre opere di carattere grave, che , al romanzo fossero di rialzo e di sostegno, si deve aggiun-I gere l'approfondita conoscenza della storia del Medioevo, , che ha fatto guardare con disprezzo tutte le rappresen-, fazioni artistiche in contrasto con quella conoscenza; ! quasi che in un'opera d'arte si debba cercare lo spirito , del tempo che è rappresentato e non piuttosto lo spirito , del tempo che rappresenta; e quasi che la stessa rap-, presentazione basata su documenti storici non venisse a k essere nel suo insieme anch'essa bugiarda, e non fosse , suggerita dal carattere dello scrittore e del suo tempo più che dalla realtà dei fatti passati, che nessuno è più capace di sentire e di apprezzare nel loro giusto valore. ! I volumetti del romanzo del Grossi furono una mia scoperta, e io me li tenevo cari come se fossero stati scritti da me e avrei voluto che nessuno li avesse mai i letti prima di me; era il vero caso di dire che ero arrivato un po' troppo tardi. , Due altri libri che mi fecero anche essi impressione, e senza confronto più del romanzo del Grossi, furono il