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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   questi amori precoci, e non intendo, parlando di questo affetto, di attribuire alla mia fanciullezza una speciale e squisita sensibilità di carattere e di sentimenti.
   Quando Ernestina dopo di aver parlato con quella sua voce velata e leggermente fioca sorrideva, come per approvarsi, d'un certo suo sorriso che pareva pieno d'ebbrezza d'amore, io arrivavo al più remoto termine d'ogni mia felicità. Oggi penso : Ma è proprio tutta una illusione della nostra mente quel non so che di divino che a noi pare di scorgere negli atti, nelle parole, nel sorriso della donna giovane e bella in genere e in quella che amiamo in ispecie? Nella vecchiezza è solo turbata la forma, ma resta l'anima della giovinezza e la sua grazia infinita, e a noi non par più di vederla per quel turbamento della forma. Si direbbe che nel periodo più atto all'amore un'anima speciale e precaria o anima d'amore si sovrapponga all'altra anima che chiamerò permanente e l'accenda e le comunichi il suo carattere divino. C'è come il profumo della rosa che è più vivo e inebriante in certo periodo della sua vita e in certa ora del giorno, forse nel momento dell'autofecondazione; poi il profumo si attenua e il fiore viene mancando a poco a poco.
   Ristabilito in salute tornai di nuovo ai miei studii e perdei di vista Ernestina, la quale non venne più neppure durante le mie vacanze a visitare le sue amiche. Che avvenne di lei? Essa come potei sapere, dopo alcuni anni si maritò e morì in età ancor molto giovanile. 11 marito fu quello che avrebbe meritato la sua bellezza e la sua grazia e avrebbe desiderato il suo cuore? Si può credere di no. Tali creature divine appaiono sulla terra a darci l'esempio in breve spazio della bellezza dell'universo, che noi non possiamo abbracciare con l'occhio materiale e spargono amore attorno come l'aurora sparge