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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
dicasse la via da seguire : il discorso durò a lungo e la conclusione fu che, secondo lui, tutto mostrava chiaro che Iddio mi chiamava alla via ecclesiastica. Io stavo a sentire col berretto da seminarista in mano e a occhi bassi; e quando lo zio finì di parlare e rimase con l'aria interrogativa di chi attende una risposta, io ebbi il coraggio di cui anche oggi mi maraviglio, ebbi il coraggio di rispondere che, al contrario di quello che egli credeva, non mi sentivo nato per fare il prete. Dette queste parole ebbi un coraggio ancora più grande, quello di guardarlo per un istante in faccia, e mentre io m'immaginavo di vederlo accigliato e turbinoso, lo vidi invece con un'aria così profondamente sconfortata che ebbi per un momento dolore e vergogna d'esserne stata la causa. Egli sospirò e mi licenziò raccomandando di tornare a meditare bene sulla mia vocazione e aggiunse che la vocazione non poteva nascere da sè, che bisognava saperla destare con la fiducia e la buona volontà. Io me ne andai pensoso; ma insistevo nel credere di non esser nato per fare il prete.
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