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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
cavare tatto il nutrimento che potevo. Generalmente non si ritiene per istruzione che ciò che s'impara dai libri, o, che è lo stesso, dal maestro; ossia non si ritiene per istruzione che ciò che è roba d'altri; ma la roba d'altri, che è certo una gran bella cosa, utile e necessaria, ha poco o nessun valore in noi se non serve d'eccitamento a nuovi pensieri che abbiano l'impronta della nostra propria mente, e più di quei pensieri che in noi son nati per eccitamento altrui devono valere quelli che son nati ià noi dalla diretta osservazione della natura e che nessuno prima di noi aveva mai concepiti. Un uomo d'ingegno non è mai ignorante perchè la sua mente se non impara da una parte impara dall' altra, essendo l'ingegno un'attività che agisce senza posa e non rimane inerte che solo in apparenza. Chi sente il bisogno di leggere dalla mattina alla sera vuol dire che non ha la forza di fare e di camminare da sè, come i bambini che hanno bisogno delle bretelle. Essi sono paragonabili agli animali che per nutrirsi hanno bisogno della materia affinata e vagliata da altri animali. Quelli che sanno per loro propria osservazione somigliano a quelli che si nutriscono direttamente dalla terra ed hanno la forza di separare e stillare da sè la parte nutritiva dal resto. Col nostro modo di vedere ristretto e umano riteniamo questi animali come esseri inferiori, ma lo sono veramente? Per la forza dello stomaco, no certo. Con questo non voglio scusare la dannosa indifferenza che mostrano alcuni uomini d'ingegno per il pensiero degli altri. Essi si mettono nella condizione di quell'uomo che vivendo appartato dal mondo ed essendo ricco del più forte ingegno, perdè gran parte della sua vita a fare e trovare da sè quegli arnesi necessari alla vita, che gli altri uomini avevano già ritrovato da più di mille anni.
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