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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   che gli studenti lo chiamavano, per quella sua rotondità, Sandro Botticelli ; il Ranalli, con la caratteristica faccia di scimmia e con la voce d'orco; anzi, egli aveva tre o quattro voci, che apparivano, sparivano, s'intrecciavano, pugnavano, finché finiva per prendere il sopravvento quella d'orco, che era la più stabile; il Ferrucci, con i suoi baffi a spazzolino da denti, con lenti sulla punta del naso, dove avevano scavato due solchi, col viso bruno, incappucciato di capelli bianchissimi; e mandava ogni tanto uno strillo di gazza. Questi erano i tipi più caratteristici; e io mi difendevo come potevo dalle loro domande, fatte, del resto, con grande bonarietà. Il professore di greco non poteva darsi pace del mio modo di leggere senza tener conto degli accenti, ma, come si fa col latino, solo della quantità della penultima sillaba. Il D'Ancona discuteva il mio lavoro d'italiano sul tema assegnato da lui : « Relazioni tra le opere minori di Dante e la Divina Commedia ». Durante le vacanze, avevo studiato come un cane la storia, appunto perchè quella era la materia di cui m'ero meno occupato al Liceo; e mi sentivo forte; ma ahimè! la mia faticosa preparazione non mi servì a nulla agli esami del Ranalli. Egli mi fece due domande lontane da ogni mia aspettazione: — Cosa vuol dire — egli mi chiese, aggrottando le sopracciglia lunghe e folte, — cosa vuol dire imperium, legitimum ? —
   E nell'ultima parola la sua voce di orco raggiunse il più alto, o, meglio, il più basso grado di potenzialità.
   — Imperium legitimum? — risposi io, un po' meravigliato della facilità della domanda: — imperium legitimum vuol dire potere legittimo, non usurpato, ma tenuto di diritto.
   — Eh! eh!... Eh! eh!... Eh! eh!... — egli fece, sorridendo con l'aria maliziosa e soddisfatta di chi vede