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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   riuscita la sua trappola. — Imperium legitimum vuol dire imperio frenato da leggi. — Primo mio fiasco.
   Poi mi domandò: — Qual è il più gran fatto dei primi anni del secolo XVI? —
   E, nelle ultime sillabe, la sua voce di orco riprese a un tratto, come aveva fatto prima, il più assoluto e indiscusso predominio. Alla nuova domanda rimasi un po' incerto, ma non mi spaventai, perchè, come ho detto più sopra, alla storia mi sentivo preparato.
   — La lega di Gambrai? — risposi in tono interrogativo. Il viso del professore non era soddisfatto. — La Riforma? — neppure. — 0 che diamine sarà? — pensavo io; e cercavo di dare qualche altra risposta, investigando, come potevo, tra i fatti a me noti di quel principio di secolo. Quando m'ebbe fatto scervellare ben bene, e quando fu stanco di rispondere di no, il professore disse in tono solenne:
   — La prevalenza dei grandi Stati sui piccoli. — Ebbi un leggero moto d'impazienza, come per dire:
   — E chi poteva andare a pensarci? —
   Poi vidi che quelle due domande, le quali a me parvero scelte, per darmi noia, tra molte altre, formavano i capisaldi del suo insegnamento.
   Fui approvato; ma non ebbi il posto interno alla Normale, bensì quello esterno, ossia 60 lire al mese, che, con le solite ritenute, diventavano, mi pare, 56. Il pagamento era esteso anche ai mesi delle vacanze; sicché, quando a novembre tornavo a Pisa, trovavo tre o quattro mesate, che mi facevano un gran comodo. Negli anni seguenti avrei potuto farmi cambiare il posto esterno in interno, ma non volli, perchè la vita dello studente esterno era più libera; ed era più difficile, oltre a ciò, perdere