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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   che coprivano del loro rigoglio i campi e gli orti fossero argentati e tutto mi pareva annunziare l'approssimarsi d'una cosa grande e bella e mi pareva che tutto mi dicesse — Ecco Napoli. — Si diffondeva attorno un profumo insolito, e lo stormir degli alberi mi pareva il primo indizio del vasto mormorio della magica città di cui avevo tanto sentito parlare. E finalmente Napoli apparve, Napoli che è come il fiore preparato da quell'immenso sorriso della terra, del mare e del cielo. Entrai nella vasta tettoia della stazione e lessi giù in fondo, quella gran parola Napoli e in quel momento essa perdette per me il suono abituale e mi parve di leggerla per la prima volta e ne sentii per un fuggevole istante tutta la nuova profondità del significato.
   Quel sentimento di entusiasmo e dirò quasi di ebbrezza mi durò anche dopo ripartito dalla stazione della grande città e si protrasse lungo il riso della riviera fino a Salerno; li il treno torse il muso e s'internò attraverso un paese che diventava sempre più malinconico e montuoso. Le gallerie si succedevano con frequenza noiosa, i colli si spogliavano di alberi e io non più distratto dalle bellezze e dalla gioia della natura mi raccoglievo in me stesso e mi facevo triste e pensoso. Ricordavo la famiglia che avevo lasciato, mia madre che si asciugava le lagrime con la cocca del grembiule e meditavo sulle difficoltà e le asprezze del mio uffìzio. I contadini che vedevo qua e là per la campagna vestiti con fogge così diverse dalle nostre mi facevano sempre più sentire la distanza e la mia tristezza cresceva; e mi pareva impossibile che fossero così allegre, mentre io e la natura eravamo così malinconici, le frotte di persone che alle stazioni salivano e scendevano dal treno.
   Giunsi a Potenza sull'imbrunire. La stazione è ai piedi della collina dove sorge la città, la capitale della Basi-