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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
sta cominciò al tempo nostro; e oggi s'avanza sempre più numerosa e onorata e con più fiducia che noi non potessimo avere nella grandezza d'Italia. Certo vivevano ancora e prosperavano, al mio tempo, i fatali professori patriotti, parlo, naturalmente, di quelli il cui solo vero merito era il patriottismo, certo infestavano ancora le scuole quelli che io uso chiamare i professori carrettieri (e sono essi del tutto scomparsi?); gente il cui peggior difetto non è la mancanza d'istruzione, ma la mancanza d'un alto-e nobile sentire il quale è ciò che più illumina l'anima del giovane; ma in ogni Istituto e specialmente nelle città di secondo ordine, c'erano sempre quei due o tre giovani che avevano nel cuore la nuova fiamma. Essi sentivano già e volevano far sentire agli altri che patrioti non sono solamente quelli che hanno fatto o dicono di aver fatto alle fucilate e sono presidenti delle società del Tiro a segno nazionale, ma anche quelli che lavorano e soffrono oscuramente, senza alcuna ambizione di croci o di presidenze, senza suoni di bande e spari di mortaretti, per il bene della Nazione, e coltivano la mente ed educano il cuore delle generazioni nuove e danno costante esempio di abnegazione e di disinteresse.
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