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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Preside e riferì che il professore nello spiegare la lezione aveva l'abitudine di fare un gesto osceno. Il Preside andò subito ad assistere alla lezione e ogni volta che il professore faceva quel suo gesto abituale, il quale non era in realtà osceno, ma poteva parerlo, egli segnava una piccola linea sul taccuino. Voglio sperare che non mandasse quel documento al Ministero. Questo fu il primo Preside che io ebbi perchè quello di Potenza non era, come abbiamo visto, un vero Preside ma un Commissario Regio;, e la lunga serie di Presidi che io ho avuto nei molti anni del mio insegnamento non avrebbe potuto avere un principio più degno, poiché, salvo alcune rare preziose eccezioni (che fortunatamente non mancano mai nelle cose di questo mondo), i miei Presidi sono stati quasi tutti o birbanti o ignoranti o pazzi. È stata una vera disgrazia perchè sento dire da alcuni che ad essi ne son toccati sempre di eccellenti. Ma doveva essere un infelice come me quel mio amico che quando la mattina si alzava con la testa intontita e gli pareva di non capir nulla, soleva rispondere ai colleghi che gli domandavano con premura se stesse poco bene : — Lasciatemi stare, stamane mi sento Preside. — Di regola i Presidi erano persone che o non sapevano insegnare o non avevano mostrato di averne voglia, e per punizione erano stati promossi ed erano stati mandati ad affliggere e tormentare quelli che avevano capacità e voglia di far scuola.
   Oggi si diventa Presidi per concorso e certo le cose sono un po'migliorate, ma i concorsi sono fatti soprattutto sul fondamento di pubblicazioni più o meno voluminose, mentre un bravo Preside dev'essere soprattutto un uomo di giudizio, di modi e sentimenti elevati sinceramente affabili, che sappia farsi stimare dal pubblico, dai professori e dagli studenti, e non si pensa che si può avere