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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   per influenza del loro dialetto, commettono in modo speciale i sardi parlando l'italiano. Come base dialettale pigliai il logudorese, che è il dialetto principale della Sardegna e quello che fino agli ultimi tempi rappresentava in certo modo la sua lingua letteraria. Credevo col mio libretto d'acquistarmi la benevolenza e la gratitudine dei sardi, non dico naturalmente di tutti, ma almeno dei maestri. Ma furono appunto i maestri (ecco il giudizio uman come spesso erra !) che sorsero in armi. Essi erano furiosi, perchè a scuola tutti più o meno commettevano gli stessi errori che io avevo notati e raccolti. Fecero un'adunanza per prendere una decisione nella suprema necessità della patria, e furono unanimi nel ritenere che bisognava respingere l'insulto di un insolente continentale contro il parlare dei sardi. Fu dato incarico ad uno dell'assemblea di scrivere contro di me. E questi compose un opuscolo, ove si combattevano le mie osservazioni e si esponevano gli spropositi che io correttore avevo commessi nel mio scritto. Per esempio si diceva che io avevo commesso un metacismo scrivendo i miei amici; e avendo
   10 detto in un punto che i lombardi, per me che non
   11 capivo, parlavano ostrogoto, il libellista mi dimostrò per filo e per segno che altra cosa sono gli ostrogoti e altra i lombardi ; e si maravigliava che io avessi potuto confondere questi due popoli tra loro.
   Nelle ore e nei giorni di svago andavo attorno per conoscere la città e le vicinanze. Sassari, come mi sembra di aver già detto, è una città, specialmente nella parte nuova, — e ora sarà andata sempre migliorando, — che ha l'apparenza di qualche cosa di più che una semplice città di provincia. Nella parte antica dove abitano i berettoni, ossia i contadini, la città prende un aspetto caratteristico, non senza una certa aria orientale. I contadini e gli agri-