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Colledara
- aggiuntovi: Da Colledara a Firenze
Fedele Romani
R. Bemporad & Figlio, 1915, pagine 335

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   sassino o presto o tardi se ne andrà passeggiando per il mondo. Questo non è giusto dice il popolo ; e, se non uccide la legge, uccide lui. La pena del taglione fiorisce spontanea nell'animo umano.
   Siamo dunque meno severi coi sardi e con tutti quelli che ancora praticano la vendetta, perchè in fondo sono più sinceri di noi e si vendicano dicendo di vendicarsi.
   Abbiamo detto che una delle cause principali di omicidio e di vendetta è per il sardo la donna.
   Esso è in generale generoso e cortese verso di essa; e questo ha fatto dire che la Sardegna è il paradiso delle donne. Esse sono per lo più buone massaie e nelle classi più basse serbano ancora gli eleganti e variopinti costumi tradizionali. E che costumi! Rivedo ancora le sottane rosse fiammanti delle ragazze di Osilo ornate di delicati ricami in seta, e i giacchettini di broccato. La testa era coperta di un elegante fazzoletto, ma non piegato a fisciù, bensì tutto disteso, e legato sotto il mento per le due punte di uno stesso lato: il lato opposto, con le altre due punte, cadeva sulle spalle e formava come una leggiadra pellegrina. Ripeterò delle donne quello che ho detto degli uomini. In generale le sarde sono piuttosto piccole ed olivastre, ma a Sassari e nei dintorni, ossia nella Gallura, si ammirano spesso delle superbe fanciulle dai visi rosei, dal profilo delicato, di giusta statura e di forme scultorie. I primi giorni io provai una grande impressione allo spettacolo di quei seni gagliardi e giovanili coperti del solo tenue velo della camicia, poiché il corsettino rimaneva molto aperto e sfuggente sul davanti. Quando le donne camminavano in fretta o correvano, se erano vecchie offrivano uno spettacolo sconveniente per lo sciacquettio dei due sacchetti mezzo vuoti che pendevano davanti;