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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
c'erano alcuni contadini e il proprietario, che attendevano alla trebbiatura del grano. Il proprietario si avvicinò a noi tra il sospettoso e l'incuriosito. Era una bella figura d'uomo con la barba nera, lo sguardo torvo, vestito nel perfetto costume sardo: alla cintura aveva le cartucce. Il suo aspetto nell'insieme non era molto rassicurante; egli aveva tutta l'aria di un capo brigante. Ci avevano detto prima di partire, che il modo più sicuro per evitare il pericolo di essere spogliati era quello di dichiarare subito, ad ogni incontro che potesse parere sospetto: — Siamo maestri, siamo maestri. — Tanto i maestri godevano poco la stima e la fiducia dei ladri. Noi seguimmo il consiglio e appena il truce personaggio si fu del tutto avvicinato e ci domandò chi fossimo e dove andassimo: — Siamo maestri! — rispondemmo subito. Egli non disse nulla ma ci guardò, ci squadrò da capo a piedi con uno sguardo cosi profondamente indagatore che ci riempì di confusione, ed io lo sento ancora nell'anima.
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