i deputati delle isole, ai quali spesso nega le cose giuste e concede le ingiuste, cedette ai reclami, ed altro non potendo fare, pensò di scambiare fra loro per gli esami i professori d'italiano di Sassari e di Cagliari. Io dovei quindi recarmi a Cagliari. Veramente, non so se ci fosse nulla di vero nelle accuse di rigore eccessivo fatte al mio collega : questo so di sicuro ed è, che tra i candidati ce ne erano di quelli di un' ignoranza davvero incredibile, e furono trattati come meritavano. Un tale già abbastanza avanti negli anni, con folta 6 lunga barba, svolse il tema nel modo più originale che mai mi fosse accaduto di vedere. 11 tema, non mi ricordo le parole precise, in fondo era questo: — Dire se col progredire della scienza la poesia potrebbe mai venire a mancare. — Ebbene, il signore di cui ho parlato, presentò uno svolgimento che cominciava cosi: < Il duecento è padre del trecento, il trecento è padre del
quattrocento, il quattrocento del cinquecento.....» e
cosà dopo di esser disceso di padre in figlio, fino all'ottocento, ossia sino al secolo in cui egli viveva, risalì dal figlio al padre di secolo in secolo, fino al duecento, da cui aveva preso le mosse. Poi il lavoro continuava per quattro lunghe pagine con frasi e concetti staccati e indipendenti che non sempre erano giusti ed esatti neppure considerati in sè stessi : « Stecchetti è padre della scuola realistica, Plinio è padre della storia (egli era pieno det concetto delia paternità). Il Volta inventò
la pila, Alfieri scrisse molte tragedie.....» Io e il resto
della Commissione non sapevamo cosa pensare di un lavoro simile: demmo naturalmente zero, perchè, meno non si poteva dare, e io ci scrissi sotto questo giudizio, alludendo al candidato: « Tenetelo d'occhio perchè dev'essere scappato da qualche manicomio. »