lì per lì dalla splendida serata: — Sulla faccia di quella santa luna. — Insomma i catanzaresi e forse tutti i calabresi hanno per i giuramenti la stessa inclinazione e la stessa feconda facoltà inventiva che i toscani hanno per le bestemmie.
Se si dovesse ricercare la ragione di questi continui giuramenti, si potrebbe forse dire che essi sono uno degli sconci ricordi del governo borbonico. La feroce polizia di quel governo infieriva in modo speciale in Calabria per infrenare e atterrire l'audacia e l'indole ribelle e riottosa dei calabresi. Perciò essendo il paese pieno di spie, nessuno ardiva più dire la verità e quindi nessuno più prestava fede ai discorsi dell'altro; e chi sentiva il bisogno di riscuotere a ogni modo un po'di fede s'aiutava come poteva coi giuramenti; ma anche questi perderano via via di eredito, e di qui la gara a chi li dicesse più terribili e spaventosi.
Quello che io non credo di esser mai riuscito a spiegare si è quella speciale tendenza die si nota subito, o almeno si notava, perchè i fatti e le impressioni che io narro si riferiscono a una ventina d'anni addietro, per la vita dei divertimenti e dei piaceri, e anche, non di rado, molto disinvolta e licenziosa; vita che contrasta un po'con le abitudini degli altri calabresi e, in generale, dei paesi di provincia, parlo delle abitudini palesi. Frequenti feste da ballo, cene, notti protratte nel giuoco, ritrovi rumorosi e amori che non hanno per scopo ii santo matrimonio. E questi amori sono guardati con una benevolenza e un' indulgenza più pagana che cristiana. È vero per altro che Cristo mostrò singolare indulgenza verso la Maddalena. E questa tendenza al perdono e all'indulgenza si estende anche alle commesse di negozio dell'amore. Io ho visto più volte delle vere signorine, almeno