rapidamente da una vita all'altra, s'imbrogliano e confondono, e Dio sa cosa ne nasce.
Gli uomini, in genere, come in tutti i paesi dell'Italia meridionale, sono più temperanti di quelli dell'alta Italia: i vini sono molto alcoolici e sono bevuti ordinariamente in piccoli bicchieri. Gli altri Italiani abituati a bere in molta quantità i loro vini più leggeri, vogliono, andati a Catanzaro, mantenere le loro abitudini ; ma ri-mangon presto danneggiati nella salute. Lo stesso accade in Sicilia e in Sardegna, dove i vini sono ugualmente molto spiritosi. L'ubbriachezza, perciò, nei paesi meridionali è più rara che nei paesi settentrionali; e la ragione, oltre che nei vini troppo forti e generosi, si deve cercare anche nell'esigenze del clima. Invece del vino che bevono con parsimonia, i calabresi usano le droghe e specialmente I peperoni rossi tritati, ossia il così detto pepe rosso.
L'olio potrebbe essere ottimo se lo sapessero fare, ma i frantoi spesso non sono ben puliti, e questo dà all'olio un sapore disgustoso e acre; ma questo sapore riesce gradito ai palati calabresi. L'olio toscano così squisito come tutti sanno, è dispregiato perchè non sa di nulla. Questo giudizio per altro non è suggerito soltanto dal pervertimento del palato, ma da quella convinzione così profonda die le popolazioni del mezzogiorno hanno in grado così eminente, di esser, come gli ebrei, i prediletti del Signore, di aver tutto bello e tutto buono. Appena un forestiero arriva, essi domandano con l'aria di chi è sicuro d'una risposta favorevole : — Che ve ne pare, per esempio, della Calabria? di Catanzaro? dei nostri fichi d'India? — Guai a mostrare di non aver sentimenti di ammirazione per queste cose. Quel disprezzo che troppo spesso mostrano quelli del settentrione e specialmente i