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pugnarono contra popolo feroce e barbaro, contra nn popolo che non avea riguardo a leggi né a trattati, contra un popolo che avea distrutta Sagunto e mezza Italia. Guai atla civiltà di Europa, se avesser vinto gli Africani, freddi, egoisti, amanti solo del denaro. Eglino avrebbero fatto mercato dell'equità e dei popoli, avrebber voluto trarre vantaggio dalle virtù e.dai vizi, dalle leggi e dall'arbitrio delie nazioni, per vendere un pezzo di cacio, come per impadfo-nirsi di un'isola. È sempre meglio nn nemico generoso, che un amico interessato.
§. 53.. Ma il lamento del ladronismo romano sorse prima nell'Italia! Ebbene, se non erano i Romani, che avrebber fatto gli Stati d'Italia? La Toscana giaceva miseramente sotto nna feroce teocrazia, ed ebbe civiltà dai Romani. 1 Sabini ed i Sanniti forse, nella loro eccessiva energia, congiunta ad un'indole poco sociabile-ed assimilatrice, avrebbero perennato forse le frazioni, od avrebbero formata la vera potenza d'Italia ? Questo però possiamo dire, che per lo più i monumenti dell'antica nostra civiltà son latini, ed il dire, che i monumenti idioetnici anteriori fossero stati distrutti dalla barbarie Romana, é un volere amar troppo il municipalismo. I nostri Sabini e Sanniti furono un popolo eminentemente eroico, ma non dobbiamo attribuir loro quei caratteri, che non ebbero. E degli altri popoli d'Italia, che dobbiam dire ? Certamente l'Italia di quei tempi era sì varia per linguaggi e dialetti, governi e costumanze, religione e fresche rimembranze di origini diverse, per mancanza di comunicazioni e sociali relazioni, che la maggior parte dei popoli o non si conoscevano (1), od a vicenda cercavano di distruggersi. Questo principio fàcevasi più'potente dal perché tutti potevano bastare a si stessi, mentre i popoli
(4) Dionigi di Alicarnasso, 1. I: Quae et Opicossuscepit et Marx* et Samnite* et Brutios et muto» llmbrorum millia et alias praeterea gente* innumera* lingua et moribu* dissona*; quo* et sermone et vitae genere discrepantei, ec. Livio, Lib. I, c. 48: Ex quUms loci* . . . qua fama in Sabino*, aut quo linguae commercio quemquam ad cu-piditatem discendi excivisset? Quote praesidio unus per tot gente* dis-sonas sermone.....pervenissi ?