Stai consultando: 'Degli Abruzzesi Primitivi Saggio mitico-storico', Panfilo Serafini

   

Pagina (155/291)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (155/291)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   155
   I Germini esteadevaùsi fino al Ponto Eusiiy*, apzi di là 9i allargarono verso la Gerpiaaia nuova.. Or eoe dobbiamo diro degli abitatori del Ponto Ewiuo? Sentiamolo da Ovidio;
   Barbara laevaiest, avidae Astrata rapinae:
   Quam cruor et ciedes bellaqne semper habent. Cumquo sit hybernis agitatum flnctibus aequor, . Pectora soet ipso turbidiora mari ( 1 ) ;
   i •
   Ma questo ha relaziono aila Tracia danubica. Ebbene ecco altro : .
   Àeger in extremis ignoti partibns orbis ; ( IncerUiaque meae paeoe salutis eram ). . Quid mihi nunc animi dira regione jacenti Inter Sauromata* esse Getasque pfutes?... Lassai in extremis jaceo populisque locisque (2).
   Se questo è poco, sentite :
   Proxima sideribus tellus Erymantbidos Ursae .
   Me tenet; adstricto terra perusta gelo. Bofifovoa et Tanais auperant Scythicaeque paludes;
   Yixqot satis notis nomina pauea loci. Ulteriua nihil est, nisi non habitabile frigus. Heu quam vicina eat ultima terra mihi (3)!
   Ma per conoscere quanta fesse la barbarie e la miseria dei Germani del Ponto Eusino e della Tracia dell'lstro bisogna leggere per intero la Elegia X» del tib. Ili dei Tristi vi* diani (4). Polibio e Quinto Curzio conformano ciò, ebe dice Ovidio, e perciò dobbiamo dire, che il Qerko il quale critica Quinto Curzio per la rigidezza del clima dei Germani ai tempi di Alessandro, mentre questa rigidezza era venuta meno ai tempi del Cristianesimo, e che il Volterra il qualo
   (0 Trist. 1. I, el. X, v. 31.
   (2) Trfct. 1. 1U» et. Ili, v. 3,
   (3) Triti. Ili, el. IV, v. 47.
   (4) Come ancora le Elegie IX, XII, XIV dello stesso libro, ed olire a ciò Cicerone, Tuscul. 1. I, c. XX; Stxabone, 1. II; Polibio, 1. IH.
   v^ooQie