Stai consultando: 'Degli Abruzzesi Primitivi Saggio mitico-storico', Panfilo Serafini

   

Pagina (162/291)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (162/291)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   162
   mettere a livello. A questo più di tutto li mena l'ambizione dei popoli soprabbondanti in vita sociale, e l'indebolimento dei rimasti a dietro, di natura che gli uni irrompono quasi per travasione, gli altri o son sopraffatti o si legano con -altri deboli e stanno. Questo periodo sociale è determinato poi da un numero di generazioni, perchè nel genere umano ogni generazione sviluppa un elemento sociale, e lascia un orma caratteristica del suo passaggio nel gran fiume di queste cose fluenti. Ogni periodo accresce il patrimonio ereditato dal precedente, e lo trasmette al successore da sè generato.
   Or posto il montanarismo e la diffusione de'popoli ne'luo-ghi mediterranei, tolta la legge di comunicazione, gli antichi popoli isolati sarebbero andati innanzi a passo lentissimo e quasi impercettibile, perchè difficilissima e quasi impossibile sarebbe stata l'invenzione delle scienze. In tale isolazione ogni mescbinissimo popolo deve bastare a se stesso, e progredire deviando sempre per mille guise dalla sua via, perchè le scoverte si debbon fare guardandosi successivamente sotto mulliplice aspetto le cose da uno stesso popolo senza unità, laddove nella legge di communicazione le scoverte di un popolo o di un grande uomo doventano rapidamente il patrimonio comune del genere umano, cosicché tutti son forti della forza di tutti.
   §. 62. Se nel presente corsò umano è un ondulamento perenne, un flusso e riflusso, una azione e reazione, onde il ritmo e l'armonia ; se nella civiltà presente si fa luogo ad una azione reciproca tra società e società, tra l'oriente e l'occidente, fra il mezzogiorno ed il settentrione; perchè ciò non doveva aver luogo ne' tempi antichissimi ? Che se nelle società presenti pare, che i popoli si raccostino men colla commistione che colla comuuicazione delle conoscenze per mezzo della stampa, del vapore, del giornalismo, negli antichi avea ciò luogo piuttosto per mezzo della commistione, perchè allora, come i nostri contadini son tenaci delle antiche usanze, né si recano a far luogo a miglioramenti che dai loro avi non si tenevano in conto, così le genti stavan paghe alle cose di casa loro, si disprezzavano
   v^ooQie