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stione de'popoli, e le caste severe appunto perchè la temevano, cercavan sempre di alimentare le idee di barbaro, cercavan di toglier di mezzo ogni relazione con gli stranieri, di deserti si circondavano. Perchè le sociétà non si svigorissero nella isolazione, perchè non si fosser corrotte e degenerassero, la legge provvidenziale dell' uman progresso le spingeva ad unirsi, a mescolarsi; dal quale innesto benefico procedea l'opposizione e l'attività de' nuovi elementi per mettersi in armonia, per assimilarsi e svilupparsi agevolmente in una tela più larga più forte più duratura. Laddove nella disunione il color nazionale veniva man mano a perdere, ed i pregiudizi e la corruzion sola rimanevano, nella commistione ciascun popolo sincretizzato il suo color nazionale ratteneva, ma lo modificava, e, togliendo via ciò. ch'eravi di particolare e d'eterogeneo, lo uniformava a quello degli altri, cosicché ne risultava no medio più generale , sceverato di quanto era figlio della borea nazionale, dell'eccessivo amore od odio fraterno e della casta, e perciò più secondo bisogni veri e naturali : nell'una il fuoco civilizzatore sparso in vari punti sarebbesi o spento o almeno rimasto nella impossibilità di crescere e méttere in moto la machina sociale, nell'altra le brage riunite crescevano in alto incendio. Senza il sincretizza-mento de'popoli i pregiudizi di nazionalità sarebbero stati indestruttibili, ed al meglio dell'estranee genti non si sarebbe fatto luogo, se non rarissimamente; laddove nel sin-cretizzamento i popoli affratellali non si vergognavano d'imitarsi l'un l'altro. Le antiche genti al pari delle moderne si rannodano ciascuna all'umanità per qualche utile; perchè tutte portarono la loro pietra al santo edificio della civiltà, chi aggiogando i buoi, chi domando i cavalli, chi coltivando la vite e chi il grano, chi introducendo la urbanità, ec. ; ma poche furon quelle che primitivamente si fossero giovale delle straniere scoverte, e queste furon quelle che amavano i forestieri ed il moto, che furon di natura sociabili e progressive, come i Latini e gli Elleni. Questi, mobili vivaci e naturalmente forniti di una forza d'imitazione e di sociabilità, facilmente si unirono coi Pe-
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