Stai consultando: 'Degli Abruzzesi Primitivi Saggio mitico-storico', Panfilo Serafini

   

Pagina (178/291)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (178/291)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   178
   sprota (1 ). Come in principio questa parte della Campania fu dalla Tesprozia separata, secondo Tucidide, cosi fu alla Tesprozia aggregata in processo di tempo, secondo che fa intendere Stefano Bizantino e Tolomeo; che anzi, come un tempo ebbe il dominio di tutto l'Epiro, cosi passò poscia in mano de' consanguinei Molossi.
   Eleno colle predizioni entrò nel cuore del padrone Neo-ptolemo £ì che Neoptolemo in segnò di gratitudine lo fece libero, e non solo gli diede in isposa Andromaca, vedova di Ettore, dalla quale aveva egli avuto Pirro e Pergamo, ma dopo la sua morte lasciollo successore nel regno e tutore di Pirro. Eleno regnò in Butroto, e secondo Stefano Bizantino gli diede il nome per un sacrificio del bue. Dopo morto lasciò il regno di Neoptolemo a Pirro od a Molosso figlio di Pirro; cosicché Cestrino da lui avuto da Andromaca venne con una mano di Epiroti che lo seguirono spontaneamente, a far terra nella Cammania sopra il fiume Tiami (2).
   Neoptolemo, re degli Epiroti nelle montagne atte al pascolo de'buoi e distendentisi da Dodona fino ai seno Jonio, regnò anche sulla Molossia, ma per breve tempo, essendo alla sua prole riserbato l'onore di regnarvi per sempre (3). E col fatto i suoi discendenti vi ebber governo, come predice Teti nell'Andromaca di Euripide:
   La donna poi fatta prigion con l'armi, Andromaca vo'dir, di giuste nozze In avvenir con Eleno congiunta, Abiterà nella Molossia terra, E con lei questo figlio, il sol rimaso Dell'Eacide stirpe; e da lui quindi Procederan, l'uno dall'altro, i regi Che la Molossia regneran felici : Quando al tutto perita andar non dee
   (4) Tucidide, 1. f, e 3: Stratone, 1. 7; Ateneo, 1. 3. Di questo fiume parla anche Cicerone, 1. 2, epist. 7; Plinio, ec. ec.
   (2) Pausania, 1. 2. ed in Attici*.
   (3) Pindaro, 4. Memor.
   v^ooQie