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Da Cutea dell'Assiria Salmanassare fece andare nna colonia nella Samaria , onde i Samaritani si dissero Cuttei > €ttieij Goi.
Ora:
I. Strabone ci dice : Oh eas causas Alexander antea et Demetrius postea, missis qui praedones in pqtestatem redi-gerente eoe Romanie redditi incusatione simul adjectaj gratis quidem inquiensj eie se donare corpora j propter aniiquam cum Graecis necessitudinem (1).
II. Figlia di Telefo si dice Roma, moglie di Enea, presso Plutarco nella vita di Romolo.
III. Tirreno si dice figlio di Telefo , da Licofrone (3), e da Filostrato (2); come Esiodo dice, che Latino, fratello di Agrio, reggeva i Tirreni, e come Telefo è connesso a Co-rito, Bardano e Pergamo.
IV. Telefo cognominavasì Latino j e da lui si dissero Latini i Cezi Misi, secondo Snida (4). Anzi Cedreno, fondandosi certamente sopra antico scrittore, dice, che Telefo re della Misia tenne il regno d'Italia, dove i suoi Cezii si disser Latini dal re Latino.
V. Di Telefo si ha l'immagine in una rara medaglia di Capua, la cui fondazione si ripete dalla gente Albana o dalla Latina.
VI. I Cutei o Cettei, fatti Sichemiti e Samaritani avevano per stemma patrio il soldato gallicipide, che si osserva n.el loro Dio Nergale (5), e questi Citei, fratelli dei Latini, erano stati prima cogli Arabi nel seno Persico, dapoi nella Samaria, nella Siria e nella Fenicia. Il gallo che si ha nelle medaglie di molte città nostre, sembra identico allo stemma de' Citei.
* VII. I Romani nella scrittura son chiamati Cittei. Così li chiama Daniele. Ne'Maccabei si dice che i Romani, accennati sotto il nome di Kettim, avevan soggiogalo Galazia
(«) Lib. V.
(2) Cassandra, v. 1242.
(3) HeroicI. II. 18.
(4) Voce Latini.
(5) Jannelli, Jerogr. Crypt. p. 209, 304.
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