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Degli Abruzzesi Primitivi
Saggio mitico-storico
Panfilo Serafini
Tipografia di Monte Cassino, 1847, pagine 289

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ah pudel ! ei getico scripsi sermone libellnm: Structaqne sunt nostris barbara verba modis
   El placui ( gratare mihi ) caepiqtie poétae > Inter innmanos nomen babere Getas ....
   Et caput et plenas omnes movere pharètras, Et longum Getico murmur in ore fuit (1).
   Molte altre affinità ci correrebbe l'obligo di accennar qui tra i Latini ed altri popoli, come gli Edui (2), i Bor-gognogni (3), gli Alverni (4), gli Acarnani (5), iGalati (6), ec.; ma di queste ci passiamo, perchè di poca importanza e perchè saranno ricordate altrove.
   (0 De Ponto, 1, IV. et. XIII. Il Jannelli mostrerà certamente il
   procedimento delle lingue Europee, e spiegherà gli elementi poverissimi che le lingue celtiche hanno con le nòstre, e pei quali i Celti-cisti ora vollero far discendere il Latino, l'Osco, l'Etrusco 0 Greco ec., ed ora la lingua persiana ec. dal fonte tedesco.
   (2) Cicerone, Ep. 19 ad Àtt.f dice fratelli de'Romani gli Edui.
   (3) Ammiamo Marcellino, XXVIII: Jam inde temporibus prùcirse subolem esse romanam Burgunda sciunt. Cf. Paolo Orosio, Vii, 3«. Isidoro di Siviglia Hispal. Etymol. IX, 3, 4.
   (4) Lucano, ì, v. 428, dice Alvernii : Ausi Latio se dicere flratres. Cf. Livio, XL, sopra Bituito ; Floro, III. 2? Appiano , de Rebus Gal-licis, Fragm, XII.
   (5) Strabone 1. X.
   (6) Diodoro Siculo, 1. VI.