CAPITOLO XIII
VIABILITÀ.
Col sorgere della Società si senti il bisogno di strade che ponessero fra loro in comunicazione le varie genti. I lìreci incominciarono a costruirle, i Cartaginesi a lastricarle, ma sopratutlo i Romani le perfezionarono in modo veramente grandioso, co-slruendole agiate, durevoli, il piò clic era possibile in piano orizzontale, con tagliare le. montagne e le grandi rocce, e mercè ponti meravigliosi.
Lungo le vie costruite dai domani, più che per il comodo delle comunicazioni commerciali, per la prontezza dei movimenti militari e la facoltà dei trasporti delle armi e dei bagagli, si alzavano dall'uno e dell'altro lato monumenti sepolcrali, templi, case di campagna c taverne, ove i viaggiatori Irovavau ristoro e vetture in aflilto. Le colonnelle miliari distribuite per ogni 1000 passi (t;;00 in.) segnavano in cifre la distanza da doma, centro di tulle le vie. le quali partivano dal miliare aureo situalo nel poro.
l'eco il quadro della aulica e moderna viabilità abruzzese che or descriveremo.
X Vin Salarili. Questa via prendeva il nome dal servire al trasporlo ib i sale dall'ag o dei Pennensi, dei Prctuzi e degli All'inni ove eran le saline.
La via uscendo dalla porta Collina di doma, oltrepassalo l i-dene ed Kreto s'indirizzano a Reale. A 8 miglia da questa citià entrava nell'odierno Abruzzo e incontrava te Ii/ur/r Culi/ini'. al pozzo di Malignano poco di hi da Ciltaducale, poi si diligeva ad Interocrea (Antrodoco) dopo 7 miglia : 10 miglia piò oltre trovava l'umili Dodi (Contrada di S. Croce), e dopo 4 altre miglia l-'alfirrinr (Ciltarcale). Oggi si batte la ste-sa antica strada da Ciltaducale per Cane tra ed Antrodoco e di là per S. Qui-