II. GRUPPO DEI MONTI DELLA LAGA 71
che dtta In ter (minia Palestina Mimi, unicamente per distinguerla da altre tr • Interdinne, ciuè quella dellTmbria (oggi Terni) «furila della Campania mutiti in Teramo^ poi distrutta, e quella di Molisi ora Termoli. Fra le quattro citta v'è però questa differenza, olir* la nostra fu sempre dotta In-tn'fimnia e lo altro tre Interainna. Il nome di hit era mn in che noi linguaggio volgare si trasformò noi 'attuale, lo venne adunque dalla sua posiziono fra i'antica Minila o Mimiate.< (ora Vezzol't) e il Batinusc (ora Tordino).
Interanini i fu metropoli dell'agro dei Pretuziani e fu lor.i Conciliabolo i-ssia luogo in cui un popolo autonomo si adunava per tnttaro o deliberare sii propri interessi, come si rileva dai monumenti e ila Frontino. Ed nuche ([uando i Pretuziani perderemo la loro indipendenza e Interaiunia divenne eo-I r.ia Romana, serbò alcuni vantaggi di città capitale, poiché riscuoteva un d izio sui bagni in Castro altra citta ragguardevole dell'agro pretuziano. Nel 48'j ii 48tf di Roma divenne Municipio ronnno e fu (filando il console Sempronio Sufo conquistò il Piceno, alla sorte del quale il Pretuzio venne avvinto; ma la soggezione a Roma non danneggiò luteramnia la quale per ifualche tempo si governò con leggi proprie ed ebbe il diritto di coneilia-boloj quindi godi.- dei diritti e vantaggi di città municipale, quale alleat i di Roma, a cui gl'Interamniti, insieme cogli altri Pretuziani, prestarono valido aiuto durante le guerre Puniche. Dopo la guerra sociale, nella quale non si sa quale condotta abbi.ino tenuto i Pretuziani, questi furono ascritti alla tribù Velina. Teramo si governava eolie proprie leggi, ma avendo la cittadinanza romana, concorreva alle elezioni dei magistrati. Frontino infatti dice di tntiTamnia: hoc conci! iabuhim fu iste fertur et posteri in munici/ii jus irlafnm. Allora vi si cominciarono a diffondere la lingua, le leggi, i costumi, le monete, i giuochi, la religione dei Romani, e il commercio si rivolse principalmente a Roma, mentre l'agricoltura prosperava. Non cessò di governarsi con Ipggi proprie obbligata soltanto a tornire di uomini e sus-idi i vincitori nelle lunghe guerre contro i popoli italici, ma poi dovè soggiacere alla sorti; comune e venne Occupata da colonie, e roIoni e municipi pare abitassero insieme, ignorandosi come avessero diviso il territorio. Non ne soffri però la floridezza del paese. Di queste colonie si trova menzionata quella inviata ai tempi di Siila e condotta da Tito Tattaieno. Ai tempi di Augusto l'agro Teramano subì un nuovo smembramento, perchè questo Imperatore? ordinò che in parte fosse aggiunto alla vicina citta di Ascoli-Piceno. Egli ne assegnò i campi ai veterani e coni insieme a Truento e Castro, diventò colonia militare. A giudicare dall'ampiezza delle sue mura, di cui rimangono pochi avanzi, Interamnia era citta allora molto vasta. Il suo piano era più basso dell'attualo. La abbellivano i templi dedicati a Silvano e Giunone Lucina, a Marte, ad Apollo e a Vesta e specialmente quello dedicato a Macco, il quale richiamava forse più di ogni altro, il culto dei Pretuziani dediti al commercio di vini. I mosaici, le colonne, i marmi e porfidi lavorati che con frequenza vi si ritrovano, fanno argomentare che contenesse molti numerosi edifici nobili; cosi pure gii avanzi di un anfiteatro e di un L'atro, che si vedono nella parte che guarda settentrione, il primo di pietra il secondo di mattoni. — A due miglia da Teramo in amena campagna a occidente del f. sso dei Gesso sorgeva un antichissimo tempio alla dea Fermila o della Libertà la cui statua credesi restaurata a spese dello matrone interamnite, come si legge in un frammento di epigrafi- trovata in quel sito. Anche nelle arti e • pocialmente nella scoltura e nel fonder metalli furono valentissimi i Pretuziani; lo dimostrano i torsi di statue, gli alti e bassi rilievi, i gemetti nudi, alcuni leoni, idoli, monete, pavimenti di mosaico, ullo cinerarie, lueernette. .Nel 480«, presso la chiesa di S. Caterina, vennero scoperte fornaci da cuocere creta e vetri e ruderi immensi, colonne, capitelli, alcuni fregi di architravi con metope esprimenti arnesi ili guerra e fatti militari. Ma l'eccellenza dell'industria e dell'architettura presso gli antichi Teramani vien provata dell'istituzione del collegio elei .Centonari e elei Lanari e dagli avanzi dell'anfiteatro fra i più celebrati d' Italia per grandiosità, bellezza e per la severa eleganza delle linee Tre vie attraversavano il Pretuzio, la Consolare Salaria sul litorale, la Metella lungo i confini fra i Piceni Ascolani e i Truentini e la Raussi, or sulla destra or sulla sinist
ra del Voinano fra Pretuziani, Ve-